Con l’autunno che entra nel vivo e le temperature in calo l’influenza bussa alle porte degli italiani. Nella settimana dall’8 al 14 novembre l’incidenza del virus influenzale ha raggiunto i a 4,2 casi per mille assistiti, un valore più che doppio rispetto allo stesso periodo della stagione 2019, l’ultima pre-pandemia. A essere colpiti sono soprattutto i bambini al di sotto dei cinque anni, secondo quanto emerge dal rapporto settimanale sul monitoraggio delle sindrome simil-influenzali effettuato dalla rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità.
Influenza: i sintomi
La presenza contemporanea del Covid mette in allarme chiunque presenti un minimo sintomo che accomuna i due virus. L’influenza della stagione 2021-22 porta con sé la classica sensazione di malessere, accompagnata da spossatezza, dolori articolari e muscolari. Tra i sintomi sono presenti anche febbre alta, problemi respiratori e disturbi gastrointestinali che possono perdurare fino a tre giorni. La febbre invece può durare fino a 10 giorni in quei soggetti più fragili.
Influenza e Covid: le differenze
Tra influenza e Covid vi sono delle similitudini ma anche profonde differenze. Nel caso del Covid spesso ci si trova in presenza di forte tosse secca mentre l’influenza è caratterizzata da una tosse grassa. Il virus influenzale inoltre compare pochi giorni dopo il contagio mentre per una positività al Sars-cov2 si deve attendere anche fino a 14 giorni. Quest’ultimo provoca spesso la perdita di gusto e olfatto, sintomi che non caratterizzano l’influenza. Infine, come detto in precedenza, l’influenza quest’anno provoca disturbi gastrointestinali che molto raramente si presentano in caso di contagio Covid.
Fonte: Gds.it