“Qui il tema è molto semplice, abbiamo i pescherecci italiani che sono entrati in un’area non autorizzata. Quell’area è un’area sotto il controllo di truppe militari”, così in un’intervista alle Iene, che andrà in onda domani, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si esprime sul caso dei 18 pescatori italiani in ostaggio in Libia dal primo settembre 2020 e che “lavoriamo per riportare” in Italia.
I marittimi di Mazara del Vallo sono ormai da 50 giorni nelle mani dei libici, dopo essere stati sequestrati nel Golfo della Sirte dalla marineria del Generale Haftar, l’autorità militare che controlla una parte della Libia. Le due imbarcazioni, Medinea e Antartide – due dei nove pescherecci italiani che stavano pescando in acque internazionali -, si trovavano nelle acque internazionali ma, secondo le autorità libiche, avrebbero invece sconfinato in una zona che la Libia ritiene di sua esclusiva pertinenza.
Il ministro Di Maio risponde a Le Iene che “non riconosciamo”, la zona economica esclusiva che la Libia ha unilateralmente recintato. Il ministro sottolinea che “il tema è molto semplice, abbiamo i pescherecci italiani che sono entrati in un’area non autorizzata. Quell’area è un’area sotto il controllo di truppe militari” e “non c’è stato ancora nessun processo avviato” per la liberazione dei pescatori.
Di Maio aggiunge: “Per quello che mi riguarda, questa richiesta non è mai stata notificata ufficialmente da alcuna parte, però tante delle cose che noi stiamo affrontando in questi giorni, e in queste ore, perché mentre parlo con lei ci sono tutti gli apparati dello Stato che stanno lavorando, noi non le renderemo pubbliche perché noi ci assicuriamo della salute dei cittadini e pescatori siciliani e allo stesso tempo lavoriamo per riportarli indietro”.
Fonte: askanews