Si vede la prua del peschereccio a 1400 metri di profondità e la scritta “Nuova Iside”. Eccole, le immagini che hanno dato ai ricercatori della Marina militare la certezza che l’imbarcazione fosse quella scomparsa la notte tra il 12 e il 13 maggio. È stata un’operazione complessa quella della Marina che per giorni ha scandagliato il mare che separa San Vito da Ustica. Ieri pomeriggio la svolta. Grazie ai sensori del cacciamine Numana e di un veicolo filoguidato del comando subacquei e incursori è stato individuato il relitto, a 30 miglia dalle coste palermitane.
La ricerca era iniziata lo scorso 30 maggio con l’impiego della fregata ‘Carabinieri’ della Marina. Era la prima fase: i militari hanno segnato sulla mappa un’area in cui mandare gli occhi dei robottini. “Le profondità del fondale, la presenza di forti correnti marine e, l’incertezza della posizione dell’affondamento e le condizioni meteorologiche non ottimali, hanno reso la ricerca particolarmente difficile e complessa”, fanno sapere dalla Marina. Poi è partita la fase due: con il cacciamine Numana che grazie a particolari sensori e ai veicoli subacquei ha scandagliato la zona.
Fonte: palermo.repubblica.it –