La poesia di Rosanna Catalano
La natura triste
E la città si chiese il perchè
delle vie insulse e fatue
e come mai le sue piazze fossero desolate e vacue.
E il gabbiano si stupì di tanto silenzio
così da vagare libero e sazio .
E il prato erboso non udì giammai
le urla festose dei bambini.
E la rosa appena nata gioì
ma nessuna dolce mano fu lì a sfiorarla.
E il cane triste lesse la paura
negli occhi timorosi del padrone.
E il mare esplose la sua rabbia scatenando
le sue candide onde immusonito.
E la luna continuò a girare delusa,
miseramente spoglia dei bramosi sguardi.
E la notte assetata delle usate frivolezze,
squallida e nera, andò a dormire.
E il cielo pianse tutte le sue lacrime
e poi imbiancò i monti perché fossero meno tristi.
E il sole scorse deluso i suoi raggi
insolitamente freddi e disadorni
e il tramonto spaesato,
scolorendo il suo brio, grigio s’incupì.
E l’aria leggera della diabolica presenza
si destò afflitta e stupita
e il fuoco bruciò il suo vigore,
irato e malinconico.
E la pioggia incessante
tentò di lavare ma fu impotente.
E la terra trepidò
e accorata l’alba nascente salutò.
Rosanna Catalano