La quarta ondata del Coronavirus in Sicilia è alle porte, lo dicono i dati dei nuovi positivi, sempre più in crescita, lo dicono i reparti degli ospedali che sono sempre più affollati. La situazione più seria riguarda la parte orientale dell’Isola dove c’è un aumento costante di richieste alla sala operativa Catania, Siracusa, Ragusa: dall’1 all’8 novembre, ad esempio, ci sono state ben 45 chiamate per sospetti pazienti Covid contro le 20 dello stesso periodo del mese precedente. E il campanello d’allarme sono anche gli ospedali che si stanno riempendo, in particolare in provincia di Catania, con i posti letto Covid che sono ormai contati. La maggior parte dei ricoverati, si apprende da ambienti ospedalieri, sono persone non vaccinate alcune delle quali ammettono ai sanitari che se potessero tornare indietro si farebbero somministrare il siero.
L’allarme dei medici
E ad avvalorare i numeri ci sono anche le dichiarazioni dei medici. Il dottore Rosario Iacobucci, responsabile dell’hub vaccinale della Fiera a Palermo, qualche giorno fa, ha dato il “benvenuto” alla quarta ondata, attraverso un post su Facebook: “Ventiquattro casi di positivi in un solo giorno al drive-in della Fiera del Mediterraneo non si vedevano da agosto scorso – ha scritto -. Tutto ciò richiede la massima attenzione da parte di tutti, facciamoci trovare preparati. Non abbiate paura, noi siamo lì, non ci siamo mai arresi. Benvenuta quarta ondata”.
Crescono i contagi tra i bambini
E in Sicilia è allarme anche per i contagi da coronavirus nei bambini tra 6 e 10 anni, la fascia per la quale al momento non è previsto il vaccino. Nell’ultima settimana sono stati loro i più colpiti dall’infezione, con un’incidenza di 80 casi ogni centomila. Da metà dicembre, secondo quanto ha affermato nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, dovrebbe iniziare anche in Italia la vaccinazione anti-Covid dei bambini fra i 5 e gli 11 anni. Si sta ancora aspettando, però, il via libera dell’Ema, l’autorità che controlla i farmaci in Europa, dopo che le autorità americane hanno dato il via libera al vaccino Pfizer-BionTech.
La Sicilia terra di no vax ma non tanto
La Sicilia, purtroppo, continua ad essere la patria dei non vaccinati, tra no vax e no green pass e malgrado sia semplice trovare un punto vaccinale o un hiub per ricevere la somministrazione, c’è chi è ancora restìo. La regione, comunque, sta accelerando e procedendo con le terze dosi somministrate sia nei punti fissi che, in alcune città come Palermo, con le iniziative quartiere per quartiere. La raccomandazione per continuare la lotta contro la pandemia viene lanciata ancora una volta dal commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa: “Raccomandiamo a tutti coloro che sono nel target per la terza dose di farla – dichiara -. In questo modo potranno avere una copertura più completa, correndo meno rischi per se stessi e per chi li circonda. L’ulteriore iniezione, infatti, funge da stimolo per il sistema immunitario, permettendo di arrivare a una protezione ancora più duratura”. Al momento la terza dose spetta a over 60, medici e sanitari, ospiti e personale delle Rsa, fragili e persone con gravi immunodeficienze che hanno completato il ciclo di vaccinazione sei mesi fa. E a tutti i vaccinati con il monodose Johnson & Johnson, indipendentemente dall’età ma sempre dopo sei mesi dalla dose unica. Il booster sarà di Pfizer o Moderna. Da dicembre, poi, in Sicilia, come nel resto d’Italia, verrà ampliata la platea e potranno accedere alla quarta dose gli over 40.
La Regione: somministrate oltre 107mila terze dosi
In Sicilia sono state somministrate 107.052 terze dosi di vaccino anti Covid-19 dal 20 settembre scorso, data in cui è stata autorizzata la inoculazione. La fascia d’età che al momento è in testa è quella relativa agli over 80 con 41.196 terze dosi, a seguire 60-69 anni con 21.424 dosi, 70-79 anni con 20.089, 50-59 anni con 10.608, 40-49 anni con 6.388, 30-39 anni con 4.338, 20-29 anni con 2.859 e infine 12-19 anni con 159 dosi. «Le persone hanno capito che aumentare la copertura dal virus è fondamentale, quindi accettano con serenità di tornare nell’hub della Fiera del Mediterraneo o di partecipare alle vaccinazioni di quartiere per ricevere la terza dose – dice il commissario Covid di Palermo Renato Costa -. Il ministero ha dato il via, dal primo dicembre, alle somministrazioni anche per gli over 40. Noi ci regoleremo come sempre, mantenendo la concezione di un hub dinamico che sappia essere punto di riferimento ma al tempo stesso che vada incontro alle persone. Le aspettiamo come sempre nell’hub o nelle varie zone della città», conclude Costa.
Il passaggio nella zona gialla
La Sicilia, infine, ha superato il limite dei 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti che rappresenta uno dei parametri per il cambio di fascia. Attualmente in Italia tutte le regioni sono in zona bianca ma già tredici zone hanno sforato il parametro: Calabria (52,5%), Campania (56,9), Emilia Romagna (56,1), Friuli Venezia Giulia (139,6), Lazio (63), Liguria (52,1), Marche (50,2), provincia autonoma di Bolzano (189,1), provincia autonoma di Trento (63), Sicilia (51,7), Toscana (57,7), Umbria (51,4) e Veneto (75,3). Per far cambiare il colore di una regione o di una zona non è sufficiente il superamento di una sola soglia. I limiti da superare sono tre: 50 nuovi positivi ogni 100mila abitanti, 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e quello del 15 per cento di quelli occupati in area medica. E per quanto riguarda questi ultimi due parametri, le regioni che devono preoccuparsi maggiormente sono Calabria, Friuli Venezia Giulia e Marche.
Fonte: Gds.it – Denise Marfia