E anche stavolta le speranze disilluse, il grido di gioia mozzato, lo spiraglio richiuso. Sommersi dalla terza ondata assistiamo ancora all’aumento di casi, di indici, di intensive e di morti. Eravamo finalmente sulla strada giusta! Non ci sembrava vero il giallo in tutte le regioni e il calo dei contagi e la quasi apertura dei campi sciistici. Tutto faceva pensare ad un repentino insperato ritorno alla vita, a quella vita che stiamo quasi scordando, a quella vita che ci lasciamo alle spalle da troppo tempo. Quella vita che scorreva lasciandoci liberi di volare. E già l’idea di poter trascorrere la Pasqua con figli e nipoti ci sembrava a portata di mano. Pregustavamo l’emozione di condividere in festa momenti tanto attesi di intimità familiare. Finalmente ci saremmo liberati del mostro!! E all’improvviso rieccoci nel vicolo cieco! Raccolto tutto il suo dispetto lui rispunta tramutato, travestito, divertito del nostro candore. Rinasce con una violenza inaudita e con una corsa pazzesca chiude le città, le scuole, i ristoranti, i negozi, riprendendo il solito ruolo di padrone assoluto delle nostre vite. Ci pieghiamo inebetiti, ridotti ad ombre di ciò che eravamo, paralizzati nel nostro vivere, immersi in un mare di incertezze, immobili nell’incredulità della tragedia che ci sta attraversando. La speranza non ci ha mai abbandonato, abbiamo intrapreso tante direzioni, tutte inutili, abbiamo sempre ricominciato daccapo pazientemente e sempre con estrema puntualità lui è ritornato arrogantemente. Ad un anno di distanza nulla è cambiato, Brescia ha preso il posto di Bergamo e la Romagna e le Marche quello della Lombardia. Abbiamo spento la luce ai giovani, agli anziani, agli operai, ai commercianti, ai ristoratori, agli artisti ecc..Abbiamo spento la luce a tutto!!
Ci meravigliamo delle folle assurde nei navigli milanesi o nel lungomare di Napoli o in via del Corso a Roma. Quegli assembramenti di giovani che ballano ci fanno rabbrividire e anche talvolta imprecare. Ma si può vietare di ridere o divertirsi a dei ragazzi frustrati e stanchi di una reclusione assurda??? Ma ci siamo dimenticati cosa significa essere giovani?? Non voglio giustificare comportamenti senz’altro errati, voglio solo ribadire che un anno ci ha prostrati e che in certi momenti diventa tutto così incomprensibile e inaccettabile!!
Il cupo cielo si tinge d’azzurro con la speranza del vaccino ma sarà il rimedio risolutivo??? Quanto mistero aleggia su tutto! Dosi rifiutate da Astrazeneca, mancanza di vaccini per tutti, impossibilità di produrlo in UE in tempi brevi.
E l’immunità di gregge?? Passeranno anni. E se prima era solo la paura a farci rabbrividire oggi è anche la stanchezza ad affliggerci. E’ subentrata in noi l’idea che diventeremo pazzi, pazzi per un’atroce solitudine, pazzi per la mancanza di baci e abbracci, pazzi e carcerati. Molto è stato fatto ma tanto resta da fare e l’orizzonte si allontana sempre di più. Nell’attesa ci consoliamo pensando a quale sarà la prima cosa che faremo quando torneremo tutti liberi. Come bambini ci lasciamo andare al primo viaggio, alla prima cena al ristorante, alla partita e poi il teatro, il concerto, le riunioni con gli amici, la crociera…. In fondo non chiediamo troppo!!
Rosanna Catalano