L’incontro tra i governatori e il premier Conte si è appena concluso e il governo si è ritirato per predisporre il decreto legge. “Roma – evidenzia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci– ha finalmente condiviso le proposte contenute nel documento unitario delle Regioni presentato oggi pomeriggio. Pertanto, lunedì apriranno: le attività del commercio al dettaglio, i servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti), i bar e la ristorazione”.
“Per le altre attività il governo non ha dato il disco verde, ma contiamo, noi governatori, di ottenere, già nelle prossime ore, la necessaria autonomia per decidere su ulteriori riaperture – ha detto Musumeci -. Abbiamo, inoltre, chiesto e ottenuto che le misure di protezione da adottare nelle attività autorizzate da lunedì siano meno restrittive rispetto a quelle proposte dall’Inail. Non appena il governo Conte emanerà i provvedimenti annunciati, firmerò la necessaria ordinanza. Penso si possa fare tutto nella giornata di domani”.
Le regioni, in vista del 18 maggio, quando il governo secondo le intenzioni annunciate da tempo concederà ai territori maggiore autonomia sulle riaperture, puntano a strappare all’esecutivo Conte un piano di allentamento comune delle restrizioni. Una sorta di protocollo collettivo sulla quale i singoli governatori potranno muoversi, o come preferirebbe Palazzo Chigi una cornice dentro le quali successivamente ogni regione assumerà le proprie decisioni. Delle linee guide identiche per tutti, che daranno poi ai territori spazi di manovra che dipenderanno dalla curva epidemiologica. Oggi è andato in scena il serrato confronto tra i rappresentanti delle regioni e il governo centrale. Una giornata intensa in vista del Consiglio dei ministri di questa sera che dovrebbe partorire il nuovo Dpcm che entrerà in vigore lunedì. Il fronte dei governatori è apparso piuttosto compatto, come sostenuto da più parti. “Siamo riusciti – ha fatto sapere nel pomeriggio il governatore lombardo Attilio Fontana – a elaborare e a produrre un documento unitario delle Regioni. Un risultato che è il frutto della proposta che avevo lanciato nella giornata di oggi a tutti i governatori e che si è dunque concretizzata in vista delle riaperture di lunedì, quando alcune nuove attività produttive potranno ripartire con linee guida condivise”.
Regole necessarie in vista della stagione estiva. Un capitolo ad esempio è dedicato alle strutture alberghiere e agrituristiche, nei quali secondo le intenzioni delle Regioni bisognerà garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro, percorsi differenziati di entrata e uscita e lo stop ai buffet. E dove i vacanzieri saranno obbligati a usare le mascherine. Previste distanze ancora più definite nelle spiagge tra un ombrellone e l’altro, continua igienizzazione delle sdraio, e persino lo stop ai giochi di gruppo sulla battigia. Un paragrafo è dedicato agli sport da spiaggia che potranno beneficiare della deroga come racchettoni e surf. Regole che varranno pure nelle spiagge libere dove i bagnanti dovranno tenersi lontano almeno 1 metro. Un altro capitolo regolerà le attività commerciali: mascherine obbligatorie per centri estetici, parrucchieri e barbieri, mentre nei negozi al dettaglio chi intenderà “toccare” la merce potrà farlo soltanto se avrà indossato i guanti. Fermo restando che anche nei negozi sarà permesso l’ingresso solo agli acquirenti muniti da mascherina. Il documento fra poco dovrà quindi passare all’esame dell’esecutivo. Sul tavolo quindi non solo l’assunzione di decisioni impellenti in vista della data di lunedì, non solo indicazioni necessarie ad accelerare la Fase 2, ma le regioni spingono fin da adesso a progettare, a dirla con le parole del governatore ligure Toti, la Fase 3.
Fonte: Gds.it