Con 35 voti favorevoli e 28 contrari l’Assemblea regionale siciliana ha approvato la Legge di stabilità regionale per il 2018. Il voto finale è arrivato alle 23,07
Seguendo il copione dell’intero percorso d’aula al momento del voto finale il sistema elettronico di votazione è andato in tilt come già era successo altre volte durante i lavori addirittura assegnado un numero di presenti superiore al numero dei deputati eletti.
L’accelerazione per approvare la finanziaria è arrivata nella giornata di oggi, l’ultima utile per giungere all’approvazione. Ad aiutare il percorso è stata la decisione di accorpare una cinquantina di articoli in due maxi emendamenti ai quali sono piovuto sub emendamenti ma in numero gestibile. Per evitare intoppi la presidenza dell’ars ha poi deciso di non ammettere il èprelievo degli emendamenti precedenti per la trattazione.
In serata sono arrivate diverse altre norme fra cui lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni per parchi eolici e fotovoltaici nei prossimi 120 giorni, in attesa del nuovo Piano regionale come previsto da un emendamento presentato dal governo e approvato dall’Aula. “Era una norma – afferma il presidente Musumeci – che avevamo preannunciato e che mira a ‘congelare’ i permessi fino a quando non avremo uno strumento di pianificazione che misuri gli effetti sul paesaggio e sull’ambiente”.
Ma durante la giornata di oggi erano arrivate tante altre approvazioni. Una su tutte la stabilizzazione dei 2800 ex pip che saranno assunti dal primo gennaio del prossimo anno nella Resais.
Oggi, dunque, è passata la norma per la stabilizzazione dei precari ex Pip; ieri era passata la norma sui precari Irsap, quella che stanzia i fondi per i disabili. Parecchie le norme approvate nei giorni precedenti fra cui le assunzioni all’Arpa, i fondi aggiuntivi per le ex province e tanto altro. Nel pomeriggio messa la parola fine anche al contenzioso con i lavoratori della Sas e via libera anche alla contestata norma che promuove in massa i dirigenti delle Sovrintendenze ma non tutti.
Sui precari si prepara, però, una vera e propria guerra fra poveri con gli Asu che protestano perchè esclusi dalle stabilizzazione; con i regionali che annunciano la mobilitazione perchè nessuno si è occupato del loro contratto.
Ma altre norme sono passate. E’ stato istituito un fondo per le donne vittime di violenza, tolti 200 mila euro all’Istituto di giornalismo per istituire un fondo per i giornalisti vittime di minacce, violenza e intimidazione; sono stati assegnati venti milioni di euro ai comuni per consentire di redigere progetti per partecipare ai bandi europei; tre milioni per gli ospedali in zona di rischio ambientale; dieci milioni di fondo pe ri comuni inseriti nella lista Unesco; sono stati aggiunti fondi per consentire ai teatri di pagare le spettanze arretrate; raddoppiati i fondi per l’autismo e infine stanziate somme per coprire le situazioni debitorie degli istituti Autonomi case popolari.
Non mancano le ‘norme spot’ o ‘norme marchetta’ come sono state definite da questo o quel deputato: contributi rilasciati ad en tiu e associazioni per singolari azioni come il ripopolamento del coniglio selvatico. Così c ome non sono mancate le bocciature. Almeno cinque volte il governo è andato sotto in aula
“E’ la prima volta in vent’anni che non si va in seduta notturna per approvare la Finanziaria. L’avevo promesso e l’impegno è stato mantenuto” commenta il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, dopo il via libera dell’articolato del disegno di Stabilità regionale.
“Penso si tratti di una manovra equilibrata – ha aggiunto – e sono soddisfatto del fatto che i lavori d’Aula si siano svolti con grande serenità”.
Soddisfazione e ringraziamenti anche da parte del Presidente della Regione Nello Musumeci che si è rivolto anche alle opposizioni riconoscendo “la scelta di abbandonare la via dell’ostruzionismo e l’attività svolta con gli emendamenti che ha consentito di migliorare la legge”
“Spero che nel 2018 si possa riuscire – ha concluso Musumeci – a fare questo lavoro e a giungere ad approvazione entro il 31 dicembre senza ricorrere all’esercizio provvisorio”.
“Che adesso Dio ci aiuti – ha conclude Musumeci – èper far bene tutto ciò che saremo chiamati a fare d’ora in poi”.
Prima di chiudere l’Ars ha votato anche la modifica del regolamento interno dell’Ars aumentado di altri due membri l’ufficio di presidenza attraverso l’paggiunta di ulteriori due deputatis egretario ma a costo zero per il Parlamento. Dopo l’intervento contrario di tre deputati grillini e del solo Aricò di Diventeràò Bellisma in difesa nella modifica, il Parlamento con 44 voti favorevoli e 20 contrari ha approvati l’istituzione di altri due posti di deputato segretario nell’ufficio di presidenza.
Alle 23,44 il Presidente Miccichè ha chiuso la seduta. Il Parlamento tornerà a riunirsi probabiolmente la prossima settimana per avviare la discussione sul disegno di legge collegato alla Finanziaria che reca le riforme fra cui l’arcinota norma che accorpa Ircac e Crias nella nuova Grande Irfis
(Fonte: Blogsicilia.it)