Dopo una maratona di quasi 10 ore l’Ars ha approvato la Finanziaria e il bilancio. Malgrado una serie di votazioni che hanno visto il governo andare sotto nella notte ha quindi tenuto l’accordo fra maggioranza e opposizione. E così la manovra è stata approvata intorno alle 9,30 del mattino con 39 voti a favore e 23 contrari.
Il via libera nei tempi stabiliti dalla legge fa incassare al governo un risultato enorme: aver evitato il ricorso all’esercizio provvisorio e quindi il blocco della spesa. Accolte in questo senso le richieste del mondo produttivo e sindacale. Era questo l’obiettivo del presidente Renato Schifani e dell’assessore all’Economia Marco Falcone.
L’opposizione ha collaborato alla stesura del maxi emendamento finale. Un testo di una trentina di pagine che vede l’inserimento di centinaia di norme di spesa che valgono circa 70 milioni extra rispetto alle previsioni del governo. E’ un testo che prevede contributi a pioggia per manifestazioni turistiche, feste, sagre, campi sportivi. Centinaia di Comuni, per lo più riferibili ai collegi elettorali dei 70 deputati riceveranno fondi per la riqualificazione urbana o l’organizzazione di eventi.
È grazie a questo patto fra governo e opposizioni che la manovra ha ottenuto una corsia preferenziale che le ha fatto scavalcare l’ostruzionismo parlamentare. Anche se alla fine Pd, grillini e Sud chiama Nord non hanno votato a favore della Finanziaria.
Va detto che durante la notte, col meccanismo del voto segreto, la maggioranza è andata sotto per ben 4 volte su altrettanti commi che stanziavano fondi per i Comuni vicini a vari deputati. Così è stata soppressa la norma per le risorse al comune di Cerda (un milione) ed è stato aumentato fino a tre milioni lo stanziamento per i Comuni in sofferenza per i flussi migratori con l’inserimento anche di Trapani, Ragusa, Porto Palo di Capo Passero e Lampedusa (in aggiunta a Pantelleria, Pozzallo, Modica, Augusta, Siculiana e Porto Empedocle). Passa così anche l’obbligo per gli enti locali di restituire i fondi se non rispettano le forme di democrazia partecipata. Bocciata invece la norma che avrebbe concesso fondi extra per Monreale e Caltagirone.
Nel maxi emendamento figurano anche norme di peso come quella che aumenta l’ampiezza dei nuovi negozi nei centri storici togliendo i vincoli che hanno bloccato finora le grandi catene. Apporvate anche le misure che finanziano incentivi ai medici che vanno a lavorare o decidono di restare a lavorare in piccoli ospedali di provincia e nei reparti di emergenza.
Per quanto riguarda il testo base, la Finanziaria prevede i fondi per stabilizzare Asu e Pip, contributi che valgono 30 mila euro per ogni nuova assunzione fatta dalle imprese. Prevede pure l’aumento dei budget per i Comuni e i forestali.
Un risultato che non si otteneva da 21 anni
«È un momento storico, oltre ventiquattro ore di maratona parlamentare ci consegnano la Finanziaria dei siciliani e per la prima volta dopo ventuno anni ininterrotti, scongiuriamo l’esercizio provvisorio per la Regione – ha detto Marco Falcone -. Abbiamo messo in campo una Finanziaria che mette in sicurezza i conti, abbatte il precariato, garantisce i servizi ai siciliani e manda segnali importanti verso i Comuni, le imprese e l’occupazione. Abbiamo dato dimostrazione di come anche la Sicilia possa raggiungere i risultati che merita a testa alta, facendo bene i compiti a casa e rientrando in parametri virtuosi. Ci dotiamo oggi di una legge di Stabilità seria e solida, che offre certezze al tessuto socio-economico della nostra Isola grazie ai quattro pilastri: sostegno ai Comuni, lotta al precariato, incentivi per le nuove assunzioni, investimenti e servizi sul territorio. Un ringraziamento va a tutte le forze politiche dell’Assemblea, al presidente Schifani per la fiducia e al presidente dell’Ars Galvagno, ai capigruppo, al presidente Daidone, alla Commissione Bilancio e agli uffici dell’assessorato all’Economia, ai dirigenti Tozzo e Cuffaro fino ai funzionari della Ragioneria per l’impegno profuso nelle ultime settimane, nell’interesse dei siciliani».
«L’approvazione della legge di Stabilità e del Bilancio senza fare ricorso all’esercizio provvisorio, per la prima volta dopo moltissimi anni, rappresenta un grande risultato per il governo regionale che si era prefissato questo obiettivo, ma anche per il Parlamento siciliano che ne ha compreso l’urgenza e l’importanza – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani – . Rivolgo pertanto il mio ringraziamento innanzitutto all’assessore all’Economia, Marco Falcone, persona di grande competenza e lealtà che ha lavorato con impegno e senza sosta, fin dall’insediamento, per arrivare a questo obiettivo. Un grazie anche al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, per l’opera continua di mediazione e per l’autorevolezza dimostrata nel suo ruolo. Un apprezzamento ai deputati di maggioranza per il lavoro svolto con grande senso delle istituzioni e ai partiti di opposizione per il senso di responsabilità dimostrato». «La coalizione che sostiene il governo – prosegue Schifani – ha dato ancora una volta dimostrazione di compattezza e di solidità. Voglio sottolineare in ogni caso che evitare l’esercizio provvisorio non era un’impuntatura mia e del mio governo, ma un’esigenza sottolineata anche dal mondo delle imprese per liberare risorse certe in tempi celeri per lo sviluppo della nostra economia. Abbiamo dato un importante segnale di efficienza ai siciliani e dimostrato una sintonia con le realtà produttive che va portata avanti per il bene della nostra Isola. Con questa Finanziaria abbiamo dato risposte agli enti locali, alle fasce sociali più deboli e varato misure per la salvaguardia del nostro territorio».
Le opposizioni restano critiche
Le opposizioni però restano critiche. Per Michele Catanzaro «il gruppo Pd ha lavorato con impegno e serietà per inserire e sostenere in questa Finanziaria misure importanti: dalle risorse per gli studenti universitari ad un più equo aiuto ai Comuni, dai fondi per i precari ai forestali, dal tema degli incendi ad altri provvedimenti per le categorie più deboli. Restano evidenti le occasioni che sono andate perse per colpa della miopia di governo e maggioranza che avrebbero dovuto prevedere misure ben più ampie per diversi settori a partire da agricoltura, lavoro e sviluppo, ed invece hanno preferito la strada dei tanti piccoli interventi dal sapore clientelare. Nel corso dell’ultima nottata a Sala d’Ercole è emersa con nettezza la fragilità politica del governo regionale soprattutto in occasione di diverse votazioni nelle quali l’esecutivo e la sua coalizione sono andati sotto».
Ma per Carmelo Pace, capogruppo della Dc, «dopo decenni siamo riusciti a varare la Finanziaria nei tempi stabiliti, senza ricorrere all’esercizio provvisorio. Era una nostra priorità e ci siamo riusciti. Un successo per il governo e per i siciliani e le nostre imprese, le quali potranno continuare a lavorare senza i soliti ritardi dei pagamenti». Per Pace si tratta di «una Finanziaria che ha messo al primo posto i lavoratori: dalla stabilizzazione del personale Asu alla proroga fino al 2025 per i contrattisti che così potranno continuare a lavorare senza alcuna interruzione anche nei Comuni che sono in dissesto finanziario». «Altra finanziara stile Schifani, senza senza visione e senza risposte ai sindaci su importanti questioni come acqua o trasporti e con la grande occasione mancata sulla sanità, che ha visto dimezzare i fondi per gli incentivi per i medici delle aree di emergenza e dei pronto soccorso, norma per la quale ci siamo battuti fino all’ultimo». É questo in sintesi il commento del capogruppo M5S all’Ars, Antonio De Luca, sulla legge di stabilità varata oggi a sala d’Ercole col voto contrario del gruppo da lui rappresentato.
Fonte: Gds.it – Giacinto Pipitone