Seconda condanna per l’ex senatore del Pd Nino Papania. Per la seconda volta il politico trapanese è stato condannato dal tribunale di Trapani per aver tentato di alterare le elezioni amministrative ad Alcamo nel 2012. Si tratta di una delle indagini che provocarono la cancellazione di Papania dalle liste delle politiche del 2013 perché ritenuto “impresentabile”. Stavolta il giudice Franco Messina l’ha condannato a un anno di reclusione per corruzione elettorale, per aver offerto “voti in cambio di denaro e posti di lavoro”, e a pagare 2.400 euro. Assieme a lui sono stati condannati a otto mesi di reclusione Leonardo Vicari, Giovanni Renda, Leonardo e Giuseppe De Blasi, rispettivamente padre e figlio. Anche loro sono stati riconosciuti come responsabili della compravendita di voti.
Il processo era iniziato nell’ottobre 2014 e riguardava la fase del ballottaggio, in cui erano contrapposti Sebastiano Bonventre (Pd) e Niclo Solina, candidato della lista civica Abc (Alcamo bene comune). Allo spoglio risultò vincitore Bonventre, sostenuto da Papania, grazie a 39 preferenze in più rispetto all’avversario. Il primo cittadino, nel giugno 2015, si dimise anche in seguito a notizie che riguardavano la sua appartenenza alla massoneria e a fotografie che lo ritraevano all’interno di una loggia massonica.
Durante il processo sono stati ricostruiti i meccanismi di consegna e assegnazione delle derrate alimentari che, secondo il pm, venivano offerte in cambio del voto. Per questa accusa, il giudice oggi ha assolto sia Papania che il suo collaboratore Massimiliano Ciccia “per insufficienza di prove”. Durante il processo la procura ha cambiato il pm d’aula perché, nel corso di una perquisizione negli studi di Papania, la Guardia di finanza trovò alcuni documenti sull’indagine a suo carico e alcuni riferimenti al marito della magistrata Rossana Penna, che per questo chiese di essere sostituita. Sull’episodio fu aperto un fascicolo dalla procura di Caltanissetta, ma i giudici esclusero la presenza di informazioni riservate sul marito della pm tra i dossier sequestrati a Papania.
Oltre che sul ballottaggio, i pm hanno indagato anche sul primo turno delle elezioni 2012 ad Alcamo. Per questo Papania fu condannato nell’aprile 2016 dal tribunale di Trapani, con il rito abbreviato, a otto mesi di reclusione per “concorso in voto di scambio” e tuttora è in corso il processo davanti alla corte d’Appello di Palermo.
(Fonte: Repubblica.it)