Dopo una giornata di richieste di soccorso e appelli delle Ong, è arrivata la risposta delle autorità libiche, sollecitate dai contatti con Palazzo Chigi. La guardia costiera di Tripoli ha inviato un cargo, battente bandiera della Sierra Leone, per soccorrere i 100 migranti a bordo del barcone segnalato a 60 miglia dalle coste di Misurata e che stava imbarcando acqua. Al termine delle operazioni il cargo farà rotta per la Libia.
La Libia falso che non abbiamo risposto a Sos – La Marina libica ha smentito le accuse rivoltale di non aver risposto alle richieste di soccorso lanciate dai migranti al largo di Misurata. Lo ha detto il portavoce della Marina libica, il brigadiere Ayoub Gassem. Gassem ha anche ribadito che la Marina libica ha effettuato due operazioni di soccorso sabato e una domenica, aggiungendo che presto sarà diffuso un comunicato in merito. Rispetto ai recenti naufragi, il portavoce ha detto di non essere in grado di fornire cifre su sopravvissuti e vittime.
A bordo la situazione era disperata: “Stiamo congelando” – A rilanciare il primo Sos del barcone è stata Alarm Phone, il sistema di allerta telefonica che indica le imbarcazioni in difficoltà. “Presto non riuscirò più a parlare perché sto congelando”: erano le parole dei migranti in contatto con Alarm Phone. Il sistema di allerta ha cercato di calmarli, nonostante la situazione fosse disperata.
Via Twitter il racconto minuto per minuto – L’arrivo dell’Sos “alle 10 di domenica mattina”. E’ quanto affermava Alarm Phone su Twitter: “Siamo stati avvertiti di un’imbarcazione con 100 persone a bordo che stava tentando di attraversare il Mediterraneo. Alle 11 abbiamo ricevuto la loro prima posizione. Erano a 60 miglia al largo di Misurata (Libia), ma la situazione era calma e ci chiedevano di restare in stand-by, mentre tentavano di utilizzare un motore”.
“Tra le 11:40 e le 12:20 le persone hanno cominciato ad andare nel panico. Volevano che informassimo le autorità, ma non quelle libiche. Abbiamo fornito loro assistenza legale, spiegando che Libia e Italia avrebbero sostenuto la responsabilità libica per l’area in cui erano. Alle 12:20 abbiamo ricevuto una nuova posizione. Erano a 12 miglia più a est e avevano problemi di navigazione. Un bambino è incosciente o morto. Il natante sta imbarcando acqua. Chiedono aiuto, anche se questo potrebbe significare tornare in Libia”.
E Poi: “Alle 12:58 abbiamo chiamato la sala operativa di Roma fornendo la nuova posizione Gps. Ci hanno detto di chiamare Malta. Alle 13:10 abbiamo scritto email a Roma, Malta e Libia chiedendo di chi fosse il coordinamento. Abbiamo richiesto assistenza urgente. Le email verso Tripoli ci sono tornate indietro immediatamente. Malta ci ha confermato che avrebbe richiamato”.
“14:10: sia Roma sia Malta ci hanno comunicato che è Tripoli l’autorità responsabile dei soccorsi. Finora non abbiamo ricevuto nessuna risposta da Tripoli e non siamo neanche sicuri che abbiano ricevuto i nostri messaggi. 14:20: Abbiamo chiamato diverse volte i 6 numeri di telefono della sala operativa di Tripoli. Non sono raggiungibili. Esistono ancora? Abbiamo informato Malta e l’Italia e abbiamo ricevuto un settimo numero. Ma anche questo non funziona”.
Sea Watch (con 47 migranti a bordo) si dirige verso il barcone – Anche una nave della Ong Sea Watch che stava navigando nel Mediterraneo dopo il salvataggio di 47 migranti si era resa reperibile. “Siamo ancora in zona Sar – avevano affermato gli attivisti – ma nessuno si è finora assunto il coordinamento dell’operazione. Siamo stati rimandati ai libici che però non rispondono”. La Sea Watch si stava dirigendo verso l’emergenza segnalata da Alarm Phone nonostante fossero “a circa 15 ore di distanza”.
Palazzo Chigi: “In contatto con la Libia affinché salvi il barcone” – Dopo gli appelli di varie Ong per un intervento del governo italiano, Palazzo Chigi aveva informato che Roma “è in continuo contatto con la guardia costiera libica perché effettui questo ulteriore intervento e metta in sicurezza i migranti che sono a bordo”.
Toninelli segue la vicenda: “I trafficanti non vinceranno” – “La guardia costiera libica salva 140 migranti, ora c’è un terzo gommone con 100 a bordo su cui Tripoli si sta muovendo. Sto seguendo la vicenda: i trafficanti di esseri umani non l’avranno vinta. I barconi non devono più partire e solo un’UE unita per stabilizzare la Libia può impedirlo”, aveva affermato via Twitter il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)