Nella giornata di domani, venerdì 22 febbraio, saranno oltre 50 le città coinvolte nella manifestazione nazionale dove gli studenti scenderanno in piazza per dire basta ad una situazione vergognosa e insostenibile.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è senza dubbio l’arrivo della nuova modalità d’esame di maturità. Soprattutto la nuova struttura del colloquio che prevede la sostituzione della tesina con il “gioco” delle tre buste, questo non ha fatto altro che creare malumore e disordine fra gli studenti.
Anche a Trapani e a Mazara del Vallo si terranno due manifestazioni studentesche che coinvolgeranno le scuole di tutta la provincia. Il corteo della città di Trapani si muoverà a partire dal Palazzo della Provincia e si dirigerà verso via G.B Fardella.
Quello della città di Mazara del Vallo partirà da Piazzale Gian Battista Quinci e terminerà in Piazza della Repubblica.
A parlare di seguito è Alfonso Scandariato, Calatafimese rappresentante dell’istituto Industriale di Trapani:
“Noi studenti siciliani abbiamo deciso di scendere in piazza per protestare, non solo nei confronti del nuovo esame di maturità, ma anche contro i mancati investimenti alle scuole e per rinnovare ancora una volta l’esigenza di una Legge Regionale per il diritto allo studio. Una questione che ci stimola ancora di più ad alzare la voce e a dire basta a tutto ciò sono le dichiarazioni dell’attuale Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che ha affermato esplicitamente che al sud non c’è bisogno di fondi bensì di lavoro e tanto impegno.
La storia della scuola degli ultimi anni è stato il susseguirsi di riforme che hanno indebolito sempre più il sistema scolastico e a pagarne lo scotto siamo soprattutto noi studenti, sempre più impreparati alla vita. D’altronde gestire una generazione di ignoranti è nettamente più facile. Noi giovani rappresentiamo il futuro di questo Paese, siamo i cittadini e i lavoratori del domani, dovremmo essere al centro dell’attenzione politica di tutta Italia e invece da anni siamo quasi privi di tutti quei diritti che dovrebbero essere a noi fondamentali.
Per questo motivo il giorno 22 Febbraio è una data significativa per scendere in piazza e alzare la voce per dire di no ad un sistema che ha deciso di metterci all’ultimo quando invece siamo i protagonisti del domani.
Se non siamo uniti e compatti, se non alziamo la voce e non combattiamo per qualcosa che dovrebbe spettarci di diritto nessuno ci ascolterà mai. Cambiare è possibile, dipende da noi!”
Giuseppe Ferrara