“Bisogna trovare gli spazi in modo molto graduale per una partenza di un primo accorpamento e una prima riduzione delle aliquote sui redditi familiari”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria alla Summer School di artigianato. “Bisogna vedere le compatibilità di bilancio ma sono molto favorevole a partire”, ha detto ribadendo che il tutto deve essere comunque attuato “in modo molto graduale”.
“Oggi – ha detto inoltre – c’è una complessità di aliquote, aliquote alte, e una massa di Tax expenditures. Non si capisce mai chi vince e chi perde”. “La flat fax – ha quindi aggiunto – va finanziata con le tax expenditures” ma è “un processo complesso e richiede tempo”.
“Nell’anno in corso ci sarà una correzione del debito dello 0,1%, vedremo gli ultimi dati. Siamo nella stabilizzazione”, ha poi detto, ribadendo che l’obiettivo del governo è iniziare a ridurre il rapporto debito Pil e non avere un peggioramento strutturale del bilancio.
“Personalmente – ha detto in un altro passaggio replicando a chi gli chiedeva di Tav e Tap – spero che si facciano, che il problema si sblocchi, che ci sia una soluzione, anche perché si tratta di grandi collegamenti internazionali”. Oggi in audizione in commissione Ambiente alla Camera il ministro Toninelli sull’argomento è tornato a ribadire: “Riguardo al progetto dell’alta velocità Torino-Lione così come le altre maggiori opere figlie della ‘legge obiettivo’ stiamo procedendo ad una attenta e oggettiva ‘analisi costi-benefici’ per valutare effetti sociali, ambientali ed economici e vedere quanto e se i costi superino i benefici. Alla fine di questa valutazione e sulla base di essa faremo la nostra scelta politica“.
Intanto, sempre alla Summer School di Confartigianato il vice ministro dell’Economia Massimo Garavaglia ha spiegato alcune delle ipotesi di riforma fiscale alla quale la Lega sta pensando. “Si pensa ad introdurre – ha detto – una dual tax Ires, al 24% per quello che tiri fuori e al 15% strutturale su quello che resta dentro l’azienda”. L’idea, ha sottolineato, è quella di garantire “un incentivo ad assumere personale e a capitalizzare”. Si tratterebbe di una modifica fiscale “strutturale in modo che ogni anno non sia necessario andare a vedere se ci sono agevolazioni, ammortamenti, incentivi”.
“Vogliamo ampliare il regime dei minimi, ma evitando l’effetto schiacciamento e che le aziende non crescano e restino sotto i 65.000 euro”. La proposta leghista prevede l’allargamento della platea dei destinatari del regime forfettario del 15%, portando la soglia dei ricavi per accedervi da 30.000 a 65.000 euro. Si penserebbe poi al 20% per la parte di ricavi compresa tra 65.000 e 100.000 euro.
(Fonte: Ansa.it)