Nell’anno in corso, il Comune di Marsala risparmierà quasi 450 mila euro – rispetto al 2017 – per il servizio di raccolta differenziata. Risorse che saranno ripartite tra cittadini (utenze domestiche) e operatori economici (utenze non domestiche), producendo così una riduzione sulla Tassa Rifiuti (TARI) per famiglie (-5% cica) e attività commerciali (-3% circa). Questo, in sintesi, il dato amministrativo più significativo della seduta del Consiglio comunale conclusasi nella tarda serata di ieri. Per arrivare a questo risultato, l’Assemblea di Sala delle Lapidi ha approvato due importanti atti – così come proposti dalla Giunta Di Girolamo – quali il Piano Economico Finanziario (PEF) e la TARI 2018 (tariffe e rate). Entrambe le delibere, con la collaborazione dei funzionari Francesca Sardo (Tributi) e Giacomo Tumbarello (Servizi pubblici locali), sono state illustrate in Aula dal vicesindaco Agostino Licari: “Continua a diminuire la spesa per la raccolta differenziata, passata dai quasi 15 milioni ereditati all’atto del nostro insediamento agli attuali 13 milioni e mezzo. Un risultato che è frutto del senso civico della stragrande maggioranza dei cittadini rispettosi delle regole, unito ad una oculata azione di controllo e rimodulazione del servizio operati da questa Amministrazione. Tutto questo ha consentito a Marsala di raggiungere il 55% di raccolta differenziata – eravamo al 38% nel 2015 – primo comune siciliano tra quelli con oltre 50 mila abitanti. Dati positivi che contiamo di migliorare con il nuovo Piano di Raccolta che potremo avviare non appena la SRR ci consegnerà i verbali di aggiudicazione della gara d’appalto all’Ente gestore”. Riguardo ai numeri contenuti nel PEF, si evince che il costo del servizio è stato ridotto di 435 mila euro (13.970.000 nel 2017; 13.535.000 nel 2018); che nuove entrate, sono arrivate nell’affidare il conferimento di alcune tipologie di rifiuto (vetro, plastica, legno, tessile…) mediante gare d’appalto, generando così ricavi a beneficio della collettività. Altro dato positivo è venuto per la tipologia organico, la cui raccolta è diminuita grazie al controllo su quelle utenze che avevano in carico le compostiere: usufruivano dello sconto sulla tassa, ma non utilizzavano le compostiere. Ma un risparmio notevole viene anche dalla riduzione del rifiuto indifferenziato conferito in discarica, passato dalle 22 mila tonnellate del 2015 alle circa 15 mila del 2017. Se si considera che lo smaltimento di una tonnellata di Rsu attualmente costa 140 euro, si capisce che la riduzione del costo è corposa. Resta la criticità delle microdiscariche sparse nel territorio, che viene fronteggiata quotidianamente con gli operatori ecologici ma su cui si stanno incrementando i controlli collocando nuove telecamere. Dopo un ampio dibattito, con richieste di chiarimenti da parte di alcuni consiglieri (Galfano, Gandolfo, A. Rodriquez, Sinacori, Arcara, Vinci, L. Alagna), la “delibera PEF” è stata approvata con 16 voti favorevoli e 3 astenuti. Unanimità (18 favorevoli), invece, per la votazione della “delibera TARI” – hanno chiesto chiarimenti i consiglieri Sinacori, Licari, Ferreri, Genna – che ha stabilito le nuove tariffe per il 2018. Queste, come dicevamo, si riducono nell’ordine del 5% per le famiglie e del 3% per le attività, con possibilità di versare l’importo dovuto in tre rate con scadenza 30 giugno, 30 settembre e 30 dicembre.
Per la cronaca va detto che la seduta si era aperta con la lettura – da parte del presidente Enzo Sturiano – di una nota con la quale i consiglieri Angelo Di Girolamo e Antonio Vinci dichiaravano di autosospendersi dal Gruppo consiliare del Partito Democratico. È seguita la dichiarazione del consigliere Vinci, in cui ha motivato la sua scelta e che di fatto ha aperto un lungo dibattito politico in cui sono intervenuti quasi tutti i consiglieri.
Prima di chiudere la seduta, il presidente Enzo Sturiano ha dichiarato: “Il senso di responsabilità di questo Consiglio ha consentito di portare a buon fine una deliberazione che è importante per i cittadini. Non approvando l’atto oggi, le famiglie marsalesi non avrebbero potuto beneficiare della riduzione della TARI, grazie al risparmio dei 435 mila euro. Comprendo che è legittimo, per ciascun consigliere, approfondire gli atti e presentare emendamenti; ma ciò avrebbe comportato un aggiornamento dei lavori con grossi dubbi sull’approvazione dell’atto entro il termine del 31 marzo. Pertanto, prendendo atto dell’alto senso di responsabilità dell’Aula che ha deciso di deliberare l’atto così come proposto dall’Amministrazione comunale, si diffida quest’ultima a far pervenire gli atti in Consiglio in tempo utile. Ciò, al fine di consentire a questo Organo istituzionale di lavorare con serenità nell’interesse della collettività”.
Alessandro Tarantino