A poco più di un mese dalle festività natalizie, il governo sta studiando misure per cercare di prevenire un eventuale peggioramento dei contagi ed evitare ulteriori restrizioni. Ma con un eventuale aumento dei nuovi positivi e dei ricoveri sia in regime ordinario che in terapia intensiva, potrebbe esserci una stretta per il periodo delle festività. Si lavora su due strade: una è quella relativa alla vaccinazione e alla riduzione della durata del green pass e l’altra, invece, riguarda le misure da mettere in campo nei luoghi dove, inevitabilmente, si creerebbero assembramenti, quali centro storico, vie dello shopping e mercatini di Natale. Come dice da giorni il ministro alla Salute, Roberto Speranza, però, “tutto dipenderà da comportamenti e vaccini”.
Riduzione del green pass
I numeri, che non sono ancora allarmanti, sottolineano che l’Italia è all’inizio della quarta ondata e le preoccupazioni crescono pensando all’avvicinarsi dell’inverno e delle festività natalizie, quando sono maggiori le occasioni di socialità al chiuso. Una delle misure allo studio è la riduzione della durata del green pass che passerebbe da 12 a 9 mesi o addirittura a 6, escludendo i tamponi rapidi dal certificato verde. Per avere il green pass, dunque, bisognerà essere vaccinati oppure guariti. Il calo dell’efficacia della copertura vaccinale ha convinto gli esperti a suggerire alla politica di valutare una riduzione dei tempi di validità del green pass.
Vaccini
Al momento la situazione nel nostro Paese non è emergenziale e l’attenzione è sulla campagna vaccinale per le terze dosi. Sempre il ministro della Salute ha chiarito: “Se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e comportamenti corretti, possiamo limitare il più possibile eventuali misure per Natale. Dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione”. Tra le ipotesi allo studio c’è anche l’obbligatorietà del vaccino per i sanitari. Inoltre, a dicembre le somministrazioni avverranno anche per gli over 40 e dovrebbe partire la campagna anche per i bambini, dai 5 agli 11 anni, anche se si è in attesa del parere dell’Ema.
Assembramenti
Secondo fonti di governo, potrebbero venire contingentati gli ingressi alle vie dello shopping, così come ai mercatini natalizi. E qualche limitazione potrebbe esserci anche per pranzi e cenoni. Si tratterebbe di misure ad hoc per le festività, l’ingresso ai centri storici e alle vie dello shopping potrebbe essere a numero chiuso, con transenne per regolare i flussi di persone. Un’altra ipotesi riguarda invece i mercatini di Natale, con possibilità di stand ridotti, accessi contingentati e controllo del green Pass.
Mascherine all’aperto
Fino al 31 dicembre 2021 (in base all’ordinanza del 28 ottobre 2021) l’uso della mascherina all’aperto nella zona bianca non è obbligatorio, ma lo è averla con sé e usarla nei locali al chiuso. In zona bianca le mascherine vanno invece indossate: per le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale; per le situazioni i cui si configurino assembramenti o affollamenti; per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie; in presenza di soggetti con conosciuta connotazione di alterata funzionalità del sistema immunitario. I possibili assembramenti natalizi rientrano nella prima e seconda casistica ed ecco perchè in questi eventualità la mascherina all’aperto è obbligatoria. Resta inteso che in zona gialla, arancione e rossa i dispositivi di protezione vanno indossati anche all’aperto.
Cenoni e pranzi
Secondo quanto emerge da fonti di Palazzo Chigi, le restrizioni non scatterebbero ora ma a dicembre, quando si valuterà la situazione dei contagi in vista delle feste, ossia del periodo di maggiore socialità. Qualora i contagi dovessero subire un’impennata, cenoni e pranzi potrebbero essere consentiti in zona bianca, a numero limitato a tavola in zona gialla (attualmente c’è il limite di 4 persone a tavola non conviventi), mentre in zona arancione e rossa i ristoranti potrebbero rimanere chiusi e cene ammesse solo tra conviventi. Ci sarebbe anche un limite alle visite a casa dei parenti. Si tratta soltanto delle ipotesi e che dipendono dall’andamento del contagio nelle prossime settimane.
Fonte: Gds.it