Nessuna intesa tra le principali forze politiche – M5s, coalizione di centrodestra e Pd – nelle consultazioni della mattinata. Luigi Di Maio è disponibile a formare un governo politico solo con la Lega e con un premier terzo. Ma Matteo Salvini invece rilancia l’unità della sua coalizione e si dice pronto a guidare un governo di centrodestra. E mentre i leader di M5s e Lega si dicono d’accordo su una data-lampo per il ritorno alle urne, l’8 luglio, il Pd si dichiara favorevole a sostenere un governo del presidente con un premier super partes e senza porre veti.
Di fronte al persistere dello stallo, alle ore 18,35, al termine delle consultazioni, il presidente Mattarella parla. Per otto minuti, riepilogando quanto accaduto dopo il voto del 4 marzo, ma soprattutto per mettere i partiti di alla responsabilità di una scelta: l’Italia ha bisogno di un governo, o appoggiate un esecutivo neutrale ma con pieni poteri pronto a sciogliersi appena nascerà in Parlamento una maggioranza, oppure riportate i cittadini alle urne, ma con gravi rischi per il Paese. La risposta di M5s e centrodestra a stretto giro. Il capogruppo al Senato pentastellato Danilo Toninelli: “Unica possibilità è tornare al voto”. Giorgia Meloni: “No a governi nati in laboratorio”, contraria anche la Lega, secondo fonti qualificate.
• IL DISCORSO DI MATTARELLA
“Nel corso delle settimane scorse ho svolto una verifica concreta e attenta di tutte le possibili soluzioni in un Parlamento contrassegnato da tre schieramenti, ognuno senza maggioranza. Due di essi dovevano trovare un’intesa. Tentativi non riusciti per una serie di indisponibilità, confermate questa mattina”.
“Nel corso dei colloqui di oggi – spiega il capo dello Stato – ho chiesto se vi fossero altre possibilità. Ma non vi è alcuna possibilità di una maggioranza nata da un accordo politico. Esclusa la possibilità di un governo politico di minoranza. Credo che sia più rispettoso del voto degli italiani che a portare alle elezioni sia un governo non di parte. Ringrazio comunque il premier del governo dimissionario Gentiloni. Quale che siano le decisioni che assumeranno i partiti, è doveroso dare vita a un governo. Continuo ad auspicare un governo con pienezza di funzioni, che permetta al Parlamento di svolgere le sue attività e di rappresentare pienamente l’Italia nelle importanti decisioni da prendere in Europa”.
“Dai partiti, nei giorni addietro è venuta richiesta di altro tempo utile per raggiungere un’intesa. Ma nel frattempo – spiega ancora Mattarella, entrando nel merito delle scelte da fare -, in mancanza di accordi, consentano (i partiti, ndr) che nasca un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza, quel governo si dimetterebbe per far posto a un governo politico. Qualora non si formasse questa maggioranza, il governo neutrale si concluderà comunque a dicembre, per poi andare al voto”.
“L’altra ipotesi – aggiunge il presidente – è un voto anticipato, ma si è sempre evitato di votare in estate. Si potrebbe fissare il voto in autunno, ma con la preoccupazione di non avere il tempo di elaborare e approvare la manovra finanziaria. Va considerato anche il rischio ulteriore della speculazione finanziaria sui mercati internazionali. E anche che, a legge elettorale invariata, si riproduca la stessa attuale situazione. Va tenuto anche in debito conto il tema dei tempi minimi per assicurare la partecipazione alle elezioni”.
“Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza essere neanche avviata – conclude Mattarella -. Scelgano i partiti, in Parlamento, tra queste soluzioni alternative. Un governo neutrale ma pienamente in carica fino al fine anno o nuove elezioni subito”.
(Fonte: Repubblica.it)