Mazara del Vallo è una delle città più rappresentative del Mediterraneo, perché al Mediterraneo ha saputo, sempre, guardare.
Crede nello scambio e al lavoro, alla dignità e all’eccellenza degli esseri umani, secondo una visione umanistica e multietnica.
Proprio dall’Africa, dalla gente, dalla stampa, dai governanti, questa città, è chiamata, additata ed è vissuta, emotivamente, come città di pacifica convivenza.
Mazara è città, che nata sulle sponde di un fiume, ha aperto in ogni tempo, per vocazione naturale e culturale, le sue porte al mare,
ricevendo e accogliendo uomini e cose da ogni angolo del Mediterraneo.
Tra i luoghi che ancora oggi sembrano restituire il senso segreto del Mediterraneo, la storia e le storie di queste antiche vie d’acqua, l’umano e intenso respiro dei traffici e degli scambi ordito fra i marinai e pescatori, Mazara più di altre città suggerisce simbolicamente l’immagine del crocevia di odissee e di migrazioni.
Passaggio fra terre e mondi diversi, ponte e frontiera tra Nord e Sud, fra Europa e Africa, tra Oriente e Occidente.
Negli ultimi due decenni Mazara, tuttavia, ha cominciato a smarrirsi, ripiegarsi su se stessa, isolarsi e intristirsi.
Un processo pericoloso che negli ultimi anni ha assunto connotati intollerabili.
Vi è stato un’inarrestabile spogliamento dell’identità della città, determinato da una classe politica, spesso, inadeguata.
Emblematica è stata la scelta delle amministrazioni che si sono succedute di chiudere il museo civico, riuscendo nell’obiettivo di rendere Mazara una città senza identità e senza storia e i suoi cittadini degli apolidi.
Da privata cittadina mi sono rammaricata spesso di tutto questo, ho guardato, con sgomento, allo smantellamento del lavoro che come assessore alla cultura della giunta Vella avevo portato avanti con tenacia e determinazione; ho criticato l’approssimazione di scelte e ho temuto il consolidamento di un potere egemone in cui i cittadini sono chiamati ad essere sudditi, privi ormai, di identità, di riferimenti culturali e valoriali.
Ecco perché nel momento in cui mi è stato chiesto un impegno per la città ho risposto sì, pur nella consapevolezza di dover sacrificare i miei affetti e la mia professione; se non l’avessi fatto avrei perso il diritto di lamentarmi e amareggiarmi nel vedere la mia città stordita e delusa.
Raccogliendo quindi, l’invito rivoltomi dai partiti del centro destra, a cui hanno aderito anche le migliori forze progressiste presenti nel territorio, ho dato la disponibilità come candidata sindaca della città di Mazara del Vallo per le prossime Elezioni Amministrative 2024.
La reputo una sfida entusiasmante e l’affronterò nell’unico modo che conosco, con forza, coraggio e determinazione.
Sono consapevole di poter contare su una coalizione forte, fatta di donne e uomini di valore che hanno deciso di mettere insieme le loro energie e le loro idee per scrivere con me una nuova pagina di storia per la nostra amata città.
Vita Ippolito
Ufficio stampa Vita Ippolito Sindaca
Giuseppe Maniscalco