Gentile Assessore, nel ringraziarLa innanzitutto per le rassicurazioni date, Le formalizzo quanto brevemente anticipatoLe durante il Nostro piacevole incontro del 17.07.2018 nella splendida Piazza della Repubblica di Mazara del Vallo. La scrivente associazione nasce con l’intento di promuovere anche le potenzialità culturali e sociali della città di Mazara del Vallo che per decenni è stata considerata La Capitale Mediterranea della Pesca.
La imprevidente gestione politica degli ultimi anni ha contribuito in modo considerevole al deterioramento del contesto del centro storico agghindandolo impropriamente con orpelli di terracotta di varia natura come vasi e piastrelle confusamente apposti senza alcun nesso storico/culturale su muri di abitazioni private oltre che su strutture monumentali ( si pensi ad esempio alla Via XX Settembre teatro di uno splendido edificio ottocentesco sul quale è stato inserito una composizione in ceramica a firma di Hajto).
Il prestigioso e storico centro abitato, ed anche le zone limitrofe, sono state trattate alla stregua di una villetta privata al solo fine di esprimere un’“senso artistico” alquanto kitsch e mortificante dell’antica storia mazarese. Il tutto a voler fornire una rappresentazione falsa e distorta di un patrimonio culturale per nulla tutelato ed ossequiato spacciandolo addirittura come kasbah.
Proprio recentemente è stata resa notizia del trasferimento della storica pinacoteca della Famiglia Burgio presso i nuovi locali della biblioteca comunale (chiusa da due anni); ebbene tutte le testate giornalistiche locali hanno reso testimonianza delle condizioni fatiscenti di tali locali. La biblioteca, tra l’altro si affaccia su un’area archeologica medievale all’interno del Complesso Monumentale Corridoni, recentemente trasformato in un improbabile caffè letterario. Disarrmanti anche le condizioni dell’area archeologica di S.Nicolò Regale presso la quale gli inestimabili mosaici subiscono la continua caduta di calcinacci della precaria struttura che li accoglie. E ancora, si fa riferimento all’Area Archeologica di Roccazzo da Lei scoperta, ma da nessuna amministrazione valorizzata. In città neppure una segnaletica stradale ne menziona l’esistenza; E l’elenco dei beni culturali offesi potrebbe continuare ad libitum.
Per tutto quanto sopra esposto cogliamo l’occasione del presente appello per invitarLa a riflettere sulla possibilità di istituire nella nostra città il Museo Regionale della Pesca Mediterranea, inserendolo nella Sua programmazione di tutela e valorizzazione di questa città mortificata oltre che economicamente anche culturalmente. Le auguriamo un Buon Lavoro.
Firmato: il Centro Studi “ La città”