Io credo che il festival, nonostante tutto l’enorme impiego di soldi e di intelligenze, rischia di cadere, a tratti, in un grande equivoco: confondere l’arte con la stravaganza.
Questa confusione non è di poco conto, anzi è veramente grave, proprio perché gli ascolti sono così alti e il ruolo educativo che la RAI svolge dentro la vita delle famiglie è grande.
L’arte fa riflettere, pensare, sognare, mette in movimento, rispetta tutti i valori e tutte le persone, comunica un messaggio e porta avanti la cultura…
La stravaganza spegne il cervello e si blocca sui luoghi comuni, mostra il nudo perché non ha nulla da far vedere, chiude gli orizzonti e addormenta le coscienze, banalizza i valori e le persone, svuota la cultura e fa regredire….
Mi pare che il tentativo del festival è quello di coniugare e a tratti confondere l’arte con la stravaganza, per dare un colpo al cerchio ed un altro alla botte.
Questo tentativo sminuisce il valore del festival che ha la pretesa di far esprimere gli artisti ed assicurare un tempo di sereno divertimento alle famiglie italiane.
Don Giuseppe Alcamo