Ciò che sta accadendo all’ARS in questi giorni e soprattutto quello che dice l’On. Tancredi, ripreso da numerose testate giornalistiche, potrebbe essere sintetizzato dalla frase “fai ciò che dico ma non fare ciò che faccio”. Oggi (perché non è dato sapere ciò che farà o dirà domani, anche se sulla questione possono farsi verosimili ipotesi) il portavoce all’Assemblea regionale, “rivendica” il proprio diritto a fare delle scelte nell’interesse dei siciliani, anche se in contrasto con le direttive del movimento, etichettate, nemmeno tanto velatamente, come figlie di pregiudizi. Posto che trincerarsi dietro un’affermazione del genere avrebbe dato ragione anche a Nerone, potendosi sostenere che, per riscaldare i Romani, lo stesso decise di dare fuoco alla città, appare chiaro a chi conosce, anche solo per sentito dire, le regole della democrazia, che quelle frasi rappresentano un concentrato di incoerenza fondate su di un tornaconto personale, peraltro rappresentato con rara spavalderia al grido di “cacciatemi!”. L’interesse dei cittadini, cari “patrioti” o presunti tali, non è un valore che può essere utilizzato quando è più conveniente farlo. Gli interessi del cittadino e dell’ideologia politica (con tutto quel che concerne l’appartenenza ad uno schieramento politico, condividendone principi), sono, quindi, una bandiera da issare solo a seconda di dove tira il vento? E’, quanto meno incoerente, l’aver condiviso l’adozione di un provvedimento importante come quello dell’espulsione di un consigliere comunale da un partito politico, per non aver questo condiviso una decisione fondata unicamente su una presa di posizione manifestatamente “umorale”, ed oggi, di fatto, condividere le ragioni che portarono a quel disallineamento. Ricordo, infatti, che l’ON. Tancredi fu uno dei più attivi sostenitori della presunta espulsione (diffidando il consigliere a non utilizzare più il simbolo del Movimento), provocando il conseguente scioglimento del gruppo consiliare. Dire di voler fare gli interessi dei siciliani non soggiacendo ai diktat di partito, è forse più meritevole del voler fare lo stesso per gli interessi dei cittadini di Mazara del Vallo? E’ facile affermare che non ci sono idee di “destra” o di “sinistra”, ma solo idee buone o cattive, per ottenere consensi, ma si dovrebbe anche ricordare che tale principio vale ad ogni livello istituzionale e per ogni portavoce dei cittadini. Credo che la verità di fondo (che ad ogni modo sta emergendo) è che il rispetto delle regole e la fedeltà a delle scelte prese in passato, per alcuni, abbia un prezzo di vendita e a giudicare dalla veloce evoluzione della vicenda, “l’affare” sarà presto fatto. In un partito che ha fatto della trasparenza una virtù, l’affermazione di essere inattaccabile, sul piano interno al partito, presta inevitabilmente il fianco a facili critiche, nel momento in cui è facilmente accertabile che la rendicontazione (obbligo assunto per scelta) dei compensi e delle spese è ferma al mese dicembre del 2018. Il tempo è gentiluomo, cari paladini della coerenza e dei diritti dei siciliani, non sottovalutatelo e come molti sostenevano tempo fa, la rete mantiene la memoria di ciò che dite o fate.
Portavoce dei cittadini del Movimento 5 Stelle Mazara del Vallo
Girolamo Billardello