Non è un caso che questo comitato, ad un certo punto della sua storia, si sia collegato al Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, di cui è referente per Mazara.
All’inizio, si parla del 1998, agimmo per salvare dall’inquinamento l’acqua della città, minacciata dall’insediamento della tristemente nota distilleria Bertolino.
In corso d’opera, scoprimmo che già a quel tempo l’acqua a Mazara era attaccata da agenti inquinanti ad opera di più soggetti.
Scoppia il caso Righetti, assessora della giunta Macaddino -siamo nel 2007-, che denuncia la presenza di nitrati nell’acqua immessa nella rete idrica e in distribuzione ai cittadini.
Il Comitato si riattiva con una prima riunione il 24.04,2007, focalizza la sua azione sui nitrati, sulla percentuale di questi composti che nell’acqua è consentita per legge.
Inoltra denunce, fa esposti, si incarica di analizzare campioni forniti da singoli cittadini, fa interventi pubblici, fa più volte richiesta all’Arpa dei dati delle analisi effettuate, fa richieste al Sindaco.
Il Sindaco è garante della salute dei cittadini e ai cittadini è facile interloquire con chi li rappresenta, fare proposte, opporsi.
Si possono fare battaglie e vincerle.
E qui si cuce l’assunto iniziale: LA QUESTIONE NITRATI È STRETTAMENTE CONNESSA ALL’ACQUA PUBBLICA.
Se la rete idrica è nelle mani del Sindaco, se la gestione dell’acqua è nelle sue mani, significa che la proprietà è dei cittadini, se cedi la gestione ad una società privata, hai perso il controllo e per interloquire incontri muri.
Il sindaco risponde al cittadino, è un cittadino direttamente interessato alla questioni di erogazione e qualità dell’acqua.
La società privata è interessata al profitto.
Ecco perché abbiamo informato i cittadini e abbiamo raccolto firme nel 2009, in occasione della settimana dell’acqua indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua.
4016 cittadini, che sono la forza che ha portato l’amministrazione del tempo ad opporsi all’insediamento della distilleria Bertolino e alla legittimazione di questo comitato, sono tornati a votare, contagiando altri cittadini.
Se, prima, contro l’insediamento della distilleria Bertolino, ora, perché la proprietà dell’acqua rimanesse in mano ai cittadini.
Oggi si attenta a questa proprietà.
Il referendum del 12-13 giugno 2011, al cui successo questo comitato contribuì con un lavoro capillare durato mesi e mesi, è stato disatteso, una legge giace non discussa a livello nazionale e lo stesso avviene a livello regionale, qui, in Sicilia.
Chi detiene veramente il potere-l’economia- preme con forza perché la volontà popolare rimanga inascoltata.
La partita è contro il popolo, che, ricordiamo, ha tuttavia il grande potere di eleggere e portare al governo chi deve interpretare bisogni e soddisfarli.
Non è altro il compito di chi governa, sia a livello nazionale, che regionale e locale.
Noi portammo al governo, nelle due precedenti amministrative, un Sindaco al quale avevamo fatto sottoscrivere, in forza di quasi 2000 firme raccolte, l’impegno a modificare lo statuto comunale con l’introduzione di due modifiche per garantire l’acqua pubblica,
sicuri che l’avrebbe fatto.
E, da eletto, questo Sindaco delegò il suo vice a rappresentarlo al Coordinamento Regionale e Nazionale degli EE.LL. per la gestione del servizio idrico, coordinamento che si tenne a Palazzo delle Aquile a Palermo, il 7 luglio 2009.
Ora non vi stupirete se alle nostre orecchie giunge come una bomba la notizia che per cavalcare, non per risolvere, il problema dell’alta presenza di nitrati nell’acqua, si debba fare ricorso a Siciliacque, che realizzando una nuova condotta porterebbe a Mazara acqua da altra fonte.
Ci meraviglia e comunque ci conforta che l’iter conseguente non sia concluso o mai sia stato avviato, per ragioni che non è dato sapere, ma che dovremmo conoscere.
È assolutamente da impedire che dall’accordo si passi alla realizzazione.
Siciliacque S.p.A. è una società mista classificata come “impresa pubblica” costituita per il 75% da soci industriali, tra cui VEOLIA, leader nel campo dei servizi per l’acqua, e per il 25% dalla REGIONE SICILIANA.
Voi pensate che per ogni questione noi possiamo facilmente far giungere le nostre richieste a questi colossi?
Voi pensate che loro avranno a cuore i nostri interessi?
Voi pensate che gestiranno senza utili?
Una amministrazione comunale gestisce senza utili, le tariffe sono relative al mantenimento del servizio, le tariffe sicuramente sono più basse.
Ma pensiamo a tutti i disguidi nell’erogazione, a tutte le riparazioni!
Per avere un’idea di cosa significa ricorrere alle privatizzazioni, parla chiaro il caso recente del crollo del ponte Morandi a Genova: le società private non operavano riparazioni da anni e il ponte è crollato.
Per quanto riguarda le tariffe, ci risulta da sentenza emessa dal TAR di Palermo lo scorso febbraio, che le tariffe applicate da Siciliacque nel periodo regolatorio 2016-2019 sono circa il triplo del corrispettivo tariffario che gli enti gestori sono tenuti ad applicare e pertanto sono state dichiarate illegittime.
Certo, si comprende che la soluzione più facile per il Sindaco sia ricorrere alla privatizzazione.
Come dire: non indago su chi inquina e non mi faccio nemici, non cerco di educare i cittadini ad un uso consapevole della risorsa acqua, non li educo alla conversione ecologica, non intraprendo una azione di bonifica, non faccio pagare i danni a chi inquina, non li obbligo al risanamento.
Rimaniamo tali e quali, continuiamo a inquinare, piuttosto che sanare.
Noi non vogliamo una soluzione facile, vogliamo quella difficile.
Il Sindaco ci chiederà quale, noi risponderemo che non spetta a noi trovare la soluzione, forse possiamo indicare le vie per giungere in porto, certo possiamo dire ciò che non vogliamo.
Non siamo il Sindaco, il Sindaco è delegato a rappresentarci, è stato eletto perché si faccia carico dei problemi della città e li risolva.
È suo compito, è compito della sua amministrazione risolvere il problema dell’alta percentuale di nitrati nell’acqua.
Altrimenti che ci sta a fare?
Che ci stanno a fare assessori e consiglieri?
Si sono candidati conoscendo la città e i suoi problemi, hanno messo in conto il problema dell’acqua?
In che ordine è stato messo quanto a priorità?
Noi ci facciamo queste domande.
Certo, se in famiglia si ha un malato, non si perde tempo, né si spendono soldi in altro, si cura il malato.
Se il Sindaco ha a cuore la salute di tutti i cittadini, noi ci aspettiamo azioni consequenziali.
Per conto del COMITATO CITTADINO PER LA TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE E AMBIENTALI DEL TERRITORIO DI MAZARA DEL VALLO