La riserva naturale integrale di Lago Preola e Gorghi Tondi assalita dai cinghiali. La dottoressa Stefania D’Angelo del WWF, direttrice della Riserva, è molto preoccupata e vorrebbe che le autorità cittadine non prendessero sotto gamba il problema, come hanno fatto finora. “L’ente gestore – afferma la responsabile WWF – è l’unico che si è attivato immediatamente per adottare tutte quelle misure possibili in una riserva naturale, al cui interno non si può sparare ai cinghiali con i fucili ma si devono attraversare tutta una serie di step. Il primo, quello del censimento, lo abbiamo già superato. Sarebbero una trentina i cinghiali all’interno della riserva. Ora, stiamo aspettando le ulteriori autorizzazioni per realizzare le trappole, le catture e gli abbattimenti, così come prevede la normativa. Occorrerebbe, a mio avviso, sollecitare tutte le autorità cittadine, dall’Amministrazione Comunale, alla Protezione Civile e ai Vigili Urbani, autorità che ho già in precedenza invitato ad un tavolo tecnico in Regione per fare la loro parte. Non è successo nulla. Non vorrei che si verifichi qualche incidente. Io personalmente mi sono attivata ma il problema è più vasto perché se riusciamo a togliere i cinghiali all’interno della riserva, non risolviamo niente, spenderemmo soltanto soldi inutilmente perché è tutto il territorio invaso dai cinghiali compreso Campobello di Mazara”. Una presenza che si sarebbe fatta minacciosa perché i cinghiali sarebbero stati visti in branco, tanto da spaventare chi ha nelle vicinanza un’abitazione di campagna. I cinghiali nel Lago Preola non sono una novità assoluta, già lo scorso anno, in particolare nel mese di agosto/settembre si è registrata una sorta di invasione che si sta ripetendo in queste settimane. E’ stato, inoltre, segnalato che dalla Riserva, dove i cinghiali trovano rifugio nelle ore serali e notturne, gli animali si spostano anche nelle zone adiacenti di San Nicola, Quarara e Torretta Granitola. Il proprietario di un appezzamento di terreno confinante con la riserva, vede spesso le tracce del passaggio dei cinghiali: “Scavano dei fossi per cercare cibo fino ad arrivare alle radici, poi vanno via perché hanno paura del cane di guardia, ne ho visto transitare alcuni. In questo periodo si vedono spesso, fortunatamente non sono stanziali ma attraversano la riserva per andare altrove”. La presenza del cinghiale, oggi, lascia temere anche per l’incolumità delle persone. Si tenga conto che la parte SIC della Piana, Sciare di Mazara, come avviene tutti gli anni, è in massima parte bruciata per cui, ii cinghiale trova acqua e verde solo nell’ambito della riserva. “La presenza dell’animale – commenta Stefania D’Angelo – non è soltanto nella Riserva ma su tutto il territorio, fino a Campobello di Mazara. La Riserva è solo un buon rifugio. Da mesi ci incontriamo in assessorato per affrontare il problema che deve essere risolto non dalla direzione della Riserva ma dai comuni ove si registra il fenomeno, cioè Campobello di Mazara e Mazara. Deve esserci un’azione congiunta altrimenti non si riuscirà a fronteggiare questo grave problema che, ripeto, interessa tutto il territorio”. L’Amministrazione Comunale di Mazara si è riservata di farsi promotrice insieme ad altri comuni di richiedere un finanziamento ad hoc per affrontare il problema. “Nelle more di interventi risolutivi – si legge in una nota del comune di Mazara – si invitano coloro i quali si recano nei pressi della Riserva o nelle zone Quarara e San Nicola, in particolar modo chi sceglie di effettuare nella zona corsa campestre o in bici, a segnalare l’eventuale presenza di branchi di cinghiali e ad allontanarsi con calma soprattutto in presenza di esemplari di femmine con i piccoli in quanto potrebbero assumere un atteggiamento protettivo, potenzialmente pericoloso”.
(Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone)