Condannato, in primo grado, dal Tribunale di Marsala, per diffamazione in danno dell’ex compagno di partito Antonio Venturino (M5s), ex vice presidente dell’Ars, venne poi assolto, in secondo grado, dalla Corte d’appello. Ma nel frattempo, aveva versato al querelante i 15 mila euro di risarcimento danni, più 1300 euro di spese legali sostenute dalla parte civile, sentenziati dal giudice marsalese il 25 ottobre 2018. Somme di cui ha chiesto a Venturino la restituzione dopo l’assoluzione in appello (21 giugno 2021), ma senza alcun successo.
Protagonista della vicenda è l’ex deputato regionale mazarese Sergio Tancredi (ex M5S, poi Attiva Sicilia e FdI), che, assistito dagli avvocati Vincenzo Forti e Vincenzo Giacalone, del Foro di Marsala, nel tentativo di recuperare quanto aveva versato a Venturino, ha poi ottenuto, lo scorso 22 maggio, un provvedimento di «pignoramento presso terzi» dal Tribunale di Enna per 17.566,71 euro. Ma i suoi legali, dopo la notifica dell’atto a vari istituti di credito, non sono riusciti a scoprire presso quale banca Venturino ha il conto corrente. L’unico conto trovato è a Poste Italiane, ma qui l’ex vice presidente dell’Ars aveva soltanto 2,80 euro. L’unico bene a cui aggrapparsi è, adesso, un terreno di cui Venturino è proprietario a Piazza Armerina. E in tal senso stanno procedendo i legali dell’ex deputato regionale Tancredi, che dichiara: «Dopo avere ricevuto ogni sorta di insulto per avere lasciato il partito, mi ritrovo a dover lottare per recuperare le somme indebitamente percepite dall’ex collega dopo l’assurda sentenza di primo grado che ha innescato tutto il procedimento a mio carico da parte del Movimento. Oltre al danno d’immagine anche la beffa, ma io sono un uomo paziente. Magari oggi qualcuno troverà il coraggio di scusarsi, visto come sta andando questa storia».
Fonte: Gds.it