Il Gruppo Civico Partecipazione Politica, in un articolato intervento durante la seduta aperta di Consiglio Comunale di ieri, ha espresso il proprio plauso per la solerzia, la concretezza e la determinazione con cui il Primo Cittadino di Mazara Salvatore Quinci sta affrontando il tema dell’alterazione da nitrati dell’acqua erogata nel quartiere Trasmazzaro attraverso la realizzazione in pochi mesi di un impianto di potabilizzazione a scambio ionico già inserito nel Piano annuale delle Opera Pubbliche e finanziato nel bilancio che verrà votato oggi in Consiglio Comunale.
Il nostro Gruppo, consapevole che la problematica dell’acqua non investe soltanto il nostro territorio ma ha un respiro ampio e complesso, ha chiesto a gran voce di portare la questione idrica nell’ambito dell’Assemblea Territoriale Idrica che è chiamata a scegliere al più presto il gestore unico provinciale, atto indispensabile per poter accedere ai finanziamenti europei che mirano a colmare il gap gestionale del nostro territorio. Proprio in quest’ottica abbiamo presentato due documenti che vanno nella direzione della pubblicità dell’acqua. Il primo è una mozione che impegna il Sindaco, nel suo ruolo di rappresentante dell’Ente all’interno dell’ATI di Trapani, a promuovere la costituzione di una Azienda Speciale Consortile, cioè un ente strumentale dei Comuni pienamente riconosciuto dalla legislazione vigente ricadente nel diritto pubblico, per la gestione pubblica e partecipativa del Servizio Idrico Integrato, salvaguardando lo stesso dall’eventuale cessione di quote azionarie, come già stabilito dai Sindaci dell’ATI di Agrigento. Il secondo documento, indirizzato all’Assessora Regionale all’Ambiente, mira a chiedere la piena applicazione della Legge 19/2015 sull’Acqua Pubblica attraverso il rispetto dei suoi principi, l’applicazione delle sentenze e delle indicazioni sulla tariffazione dell’acqua da parte di Sicilacque e di fugare ogni dubbio circa la possibilità della creazione di un unico ambito regionale che potrebbe di fatto aprire le porte alla privatizzazione di un bene comune essenziale per la vita e l’ecosistema quale l’acqua.
Contiamo che le stesse iniziative possano essere portate avanti anche in altri Comuni siciliani per arrivare in tempi celeri ad una scelta che orienti la nostra regione verso una gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato come previsto dalla legge in vigore.
Comunicato stampa