Nessuna traccia di Denise Pipitone nella palazzina abbandonata di via Pirandello a Mazara del Vallo, nel Trapanese. E’ quanto apprende l’agenzia Adnkronos al termine di una giornata convulsa, segnata dalla lunga ispezione eseguita a partire dal primo pomeriggio da parte dei carabinieri del Ris e della sezione scientifica oltre che dai vigili del fuoco nell’edificio dove viveva fino a pochi anni fa Anna Corona, madre della sorellastra di Denise, scomparsa il primo settembre del 2004, ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre biologico della bimba sparita all’età di 4 anni.
I Vigili del fuoco e i Carabinieri del Ris sono stati al lavoro fino alle 20.15 nella palazzina, cercando anche con le carte del catasto alla mano, eventuali tracce di lavori di muratura fatti negli ultimi anni. Controlli anche nel garage e in una botola, al di sotto della quale c’era un pozzo. Nessuna traccia della piccola scomparsa quasi 17 anni fa. A far scattare l’ispezione, disposta dalla procura di Marsala, che pochi giorni fa ha riaperto il caso, era stata una segnalazione non anonima che ha indicato agli investigatori alcune notizie ritenute “molto interessanti”. I vigili del fuoco hanno attivato una pompa idrovora per svuotare il pozzo dal quale non sarebbero emersi particolari utili alle indagini.
La segnalazione sospetta
Stando a quanto apprende l’agenzia Agi, l’oggetto dell’accertamento, disposto dal procuratore capo di Marsala Vincenzo Pantaleo e dai sostituti Roberto Piscitello e Giuliana Rana, riguarda l’esistenza di lavori in muratura sospetti all’interno dell’abitazione di Mazara del Vallo in cui abitava la donna. Alla base ci sarebbe una macabra segnalazione, rispetto alla presenza del cadavere della piccola Denise, celata da un muro costruito appositamente.
I militari starebbero cercando una botola che porterebbe a uno scantinato nella casa della mamma di Anna Corona, che non sarebbe mai stata ispezionata, così come riferito da alcuni media.
La manifestazione per Denise
Intanto in serata a Mazara del Vallo c’è stata una manifestazione organizzata dal Comune e denominata “Insieme per Denise2”. “Ci auguriamo verità e giustizia per Denise: chi ha sbagliato deve pagare, nonostante siano passati 17 anni. Adesso la pacchia è finita” ha dichiarato la madre Piera Maggio. Alla manifestazione sono presenti anche il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, il vescovo, monsignor Domenico Mogavero, e l’avvocato Giacomo Frazzitta, storico legale di Piera Maggio.
Sempre Piera Maggio, nel corso della trasmissione “Ore 14” andato in onda oggi, mercoledì 5 maggio, su Rai 2, si era detta “choccata” quando “ho saputo questa notizia dai giornali. Non sapevo nulla di questo accertamento: so che gli accertamenti devono essere fatti ma non immaginavo che si parlasse di un ‘cadavere’ di Denise. Avrei voluto un minimo di delicatezza e avrei voluto che mi fosse stata data notizia di questo accertamento attraverso il mio legale”.
La nuova inchiesta
Nei giorni scorsi la procura di Marsala ha aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di depistaggio e fuga di notizie. Fra i primi atti del nuovo fascicolo c’è stata ieri l’audizione dell’ex pm Maria Angioni che indagò sulla scomparsa della piccola Denise. Nei giorni scorsi l’ex pm ha dichiarato di avere avuto il sospetto di fughe di notizie sull’inchiesta e in particolare che le persone intercettate sapessero di avere i telefoni intercettati. I magistrati siciliani stanno cercando di capire se ci sono stati depistaggi o errori nell’inchiesta.