Parafrasando Dumitru Novac, a volte basta sentire il profumo del passato per dare il giusto valore a quello che si è nel presente. E il presente è inesorabilmente legato, attraverso le nostre radici, al passato. A volte può esserci anche un evento fortuito a far vibrare queste radici, facendoci scoprire fatti o cose che arricchiscono la nostra storia. Questo è quanto accaduto alla famiglia di Nick Pugliese, cittadino americano residente in Florida, con origini di Mazara del Vallo.
Tutto è iniziato con la scoperta fortuita, da parte del mazarese Francesco Adamo, di una piastrina di riconoscimento militare, risalente alla seconda guerra mondiale, appartenuta al soldato Vito Pugliese (padre del già citato Nick Pugliese), nato a Mazara Vallo nel febbraio del 1909, figlio di Nicola Pugliese e Maria Bianco. Il rinvenimento è avvenuto in un terreno, nell’entroterra mazarese, la cui presenza abbondante di bossoli (scaricati) di fucile da guerra, lasciano presumere un ipotetico scontro a fuoco: infatti, Vito Pugliese faceva parte del 32° Distretto di istanza a Trapani.
Dai dati presenti sulla piastrina di riconoscimento, Francesco Adamo è riuscito a scoprire che, nel 1948, Vito Pugliese emigrò negli Stati Uniti d’America, che l’anno dopo sposò Rosa Licata, anche lei di origini mazaresi, e che morì nel 1979.
Grazie ad internet e, soprattutto ai social, Francesco Adamo è riuscito a trovare, non con poche difficoltà, il nome del figlio di Vito Pugliese e, grazie alla gentile collaborazione con la nipote Danielle (figlia di Nick), è riuscito a far recapitare nelle mani di Nick, direttamente negli USA, il cimelio appartenuto al padre.
Quello che può essere per chiunque un semplice oggetto di militaria, sicuramente per Nick rappresenta un tesoro inestimabile che lo lega ulteriormente al padre.
Sarebbe bello che il racconto di questa storia abbia lo scopo sia di rintracciare eventuali parenti legati alla famiglia di Vito Pugliese, sia di ricordare le gesta dei nostri avi che si sono battuti per la libertà della nostra Patria.
Piero Campisi