Il demanio marittimo di Palermo ha autorizzato l’occupazione temporanea dei tratti di costa per la consegna dei lavori all’impresa incaricata dagli interventi di dragaggio del porto canale di Mazara. si possono, quindi, montare i cantieri ma bisogna attendere qualche altro passaggio. L’autorizzazione, confermata dall’ingegnere Leonardo Tallo delle Opere marittime Sicilia – Calabria, è stata richiesta all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente – Servizi 5 Demanio Marittimo, Servizi 1 Vas/Via e alla Soprintendenza del Mare.
È una altro passo in avanti per l’escavazione dei fondali, una pratica iniziata circa tre anni ed ancora non portata a complimento perché in tutti questi passaggi e in queste e in queste lunghe attese spunta sempre qualche ulteriore passaggi. Lo sottolinea l’ingegnere Tallo che ha realizzato l’intero progetto del dragaggio.
“Si tratta – dice – di un ulteriore chiarimento richiesto dall’Arpa di Trapani su alcuni passaggi riguardanti il monitoraggio dell’opera. Non appena l’assessorato darà questi chiarimenti si potrà montare il cantiere. Ormai siamo in dirittura d’arrivo, speriamo che per l’Arpa non ci siano ostacoli. Ormai è da tre anni che si va dietro a questo dragaggio. È tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità davanti ad una città che ha un’economia che vive di pesca”.
L’autorizzazione all’occupazione dei tratti di costa, è stata formalizzata su delega del Commissario di Governo contro il dissesto idrologico Maurizio Croce, come preannunciato dallo stesso commissario nel corso dell’incontro svoltosi a Palermo con il vicesindaco di Mazara, Silvano Bonanno.
Nella stessa richiesta è stato chiesto all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente
“attesa l’indifferibilità dell’attuazione dell’intervento e nello spirito di collaborazione tra le Pubbliche Amministrazioni, di evadere con urgenza la richiesta di occupazione temporanea dei tratti di costa” per consentire la consegna dei lavori e, finalmente, l’avvio degli stessi attesi da anni dalla comunità mazarese ed indispensabili a rilanciare il porto di Mazara del Vallo e le attività connesse”.
Sembrava che tutto fosse a posto, invece l’Arpa ha chiesto un ulteriore chiarimento al quale l’assessorato regionale dovrà rispondere. Dovrebbe trattarsi dell’ultimo atto burocratico prima della consegna formale dei lavori alla ditta incaricata e della materiale apertura del cantiere. Con l’inizio dei lavori ci saranno delle prescrizioni da rispettare, una delle quali riguarda il periodo destinato all’attivazione degli interventi di mitigazione che non potrà interessare le aree della “laguna per l’intero periodo di nidificazione delle specie ornitiche che richiedono un regime rigoroso di tutela” e che vengono indicate nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE. Il lavori, cioè nel periodo della nidificazione devono essere sospesi ed infine non potranno essere conclusi prima della completa attuazione degli interventi mitigativi che dovranno essere certificati dal Comune di Mazara del Vallo che avrà il compito di vigilare sul loro andamento relazionando trimestralmente al Dipartimento territorio e ambiente.
Ricordiamo che il dirigente generale dell’assessorato territorio e ambiente della regione siciliana, dottoressa Rosaria Barresi, ha parzialmente modificato il provvedimento n° 77171, del 24 novembre 2016, che aveva vietato inizialmente il deposito dei fanghi nella colmata B, consentendo successivamente , con altro provvedimento, di depositare all’interno della stessa, i sedimenti derivati dall’intervento di dragaggio del porto che rientrino nelle classe A 1 wA2 mentre permane il divieto per quanto riguarda i sedimenti delle categorie B1, B2, C1 e C2 perché, secondo la relazione del Cnr, sarebbero inquinanti o parzialmente tali.
(Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone)