“Nella stazione metanifera di Mazara, uno dei punti sensibili della Snam Rete Gas, non vi è più sorveglianza armata ma soltanto videosorveglianza. E con quello che sta accadendo con la guerra in Ucraina, il sito di Mazara dovrebbe essere ben sorvegliato”. Lo afferma il sindaco Salvatore Quinci il quale ricorda che la centrale Snam di Mazara del Vallo (occupante un’area demaniale di mq 20.000, con rinnovo trentennale, e nel quale attraverso tre condotte sottomarine della lunghezza di 155 km arriva da Capo Bon il gas metano dell’Algeria diretto nel nord Italia), rappresenta un sito strategico già inserito in passato tra i siti sensibili”. La sorveglianza armata della stazione metanifera c’era ma a fine settembre dello scorso anno, Snam S.p.A. ha comunicato all’ Istituto di vigilanza privata “Sicilia Police” che con decorrenza primo ottobre avrebbe sostituito il servizio di vigilanza h 24 della centrale del metanodotto di Mazara del Vallo (sita in contrada Sicomo, a pochi metri dalla Riserva naturale di Capo Feto) con un semplice servizio di portierato, non armato, da effettuarsi dal lunedì al venerdì dalle ore 7,30 alle ore 18 escluso sabato, domenica e festivi. Oltre all’aspetto occupazionale dei sei custodi (due mazaresi, uno di marsala e tre di Palermo), per i sindacati è sorto anche l’importante aspetto che un sito sensibile, realizzato nel 1981, viene lasciato privo di custodia costante armata. Il servizio garantito h24 fino al 30 settembre dai 6 custodi, adesso viene sostituito con un semplice servizio di portierato feriale e da un servizio di telesorveglianza installato nei diversi punti dell’area della centrale. “Sicilia Police” lo scorso 29 settembre aveva scritto una lettera alle Segreterie provinciali Uiltucs Trapani-Palermo, Ugl, Fisascat Cisl, e Filmcams Cgil informandole del problema. Il referente Settore Vigilanza UilTuCS Sicilia, Domenico Enrico Malerba, e il segretario generale UilTuCS Sicilia Marianna Flauto sempre lo scorso 29 settembre avevano inviato una lettera alla Snam (e per conoscenza al Prefetto di Trapani e al Sindaco di Mazara del Vallo) nella quale viene sottolineato: “Un servizio di portierato, a nostro avviso assolutamente non idoneo (ai sensi del DM 269/2010) al presidio di un sito sensibile e di elevatissima rilevanza strategica quale il gasdotto in oggetto, e considerata la ricaduta che tale scelta, unilaterale ed immotivata, avrà in termini di sicurezza del territorio e di tutta l’utenza coinvolta e su tutti i livelli occupazionali delle GPG impiegate nel sito, con la presente chiede alla Vostra spettabile Azienda un incontro urgentissimo al fine di condividere soluzioni che rispondono concretamente alle problematiche richiamate”. Alla lettera della Uiltacs la Snam non ha risposto, allora i due sindacalisti hanno inviato, il 6 ottobre, una lettera direttamente al prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza (e per conoscenza alla stessa Snam e al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci) ove si legge: “vista l’urgenza della tematica da trattare, si chiede a Sua Eccellenza il Prefetto di Trapani di convocare la scrivente, unitamente a tutte le parti alla quale la presente viene trasmessa per opportuna conoscenza, al fine di affrontare la delicata tematica già rappresentata”. Più volte in Città si è acceso anche il dibattito relativo alla questione della mancanza di vantaggi diretti per la cittadinanza mazarese in termini di economicità delle bollette del gas metano. Non trascurabile anche la questione ambientale, più volte è stato chiesto alla Snam (anche dalle precedenti Amministrazioni) un possibile piano di ripascimento della spiaggia di Tonnarella; è dimostrata anche da studi condotti da professionisti come la posa delle condotte marine nelle acque antistanti la centrale abbia determinato significativi cambiamenti morfologici alla costa mazarese.
Salvatore Giacalone
Fonte: Giornale di Sicilia