Continuano in maniera serrata i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo.
Rimane in carcere il 26enne residente a Mazara, dopo l’interrogatorio di garanzia svoltosi nella giornata di ieri 30 agosto, innanzi al Giudice, arrestato dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Mazara del Vallo, che lo hanno tradotto in carcere nei giorni scorsi, poiché responsabile di gravi fatti delittuosi che integrano le ipotesi di reato quali violenza sessuale, rapina lesioni personali e porto abusivo di arma.
La notte del 28 agosto, la Centrale Operativa dei Carabinieri riceveva al 112 una richiesta di intervento in quanto un uomo, armato di coltello, stava minacciando una donna colombiana all’interno di un’abitazione.
L’equipaggio del Radiomobile di Mazara del Vallo, ricevuto l’intervento dalla Centrale, si precipitava sul luogo segnalato dalla richiedente e, una volta arrivati presso il domicilio di interesse, aveva modo di comprendere sin da subito la gravità della situazione.
Già dall’esterno dell’abitazione si udivano le forti urla sia dell’uomo che della donna, una volta guadagnato l’accesso presso l’abitazione i militari potevano appurare con i loro occhi come un giovane, con in mano un grosso coltello da cucina all’indirizzo di una donna colombiana la stesse minacciando. I Carabinieri intimavano energicamente all’uomo di gettare il coltello a terra e provvedevano in pochi attimi a neutralizzare l’aggressore, mettendo in salvo la donna.
Il giovane veniva poi condotto in caserma per gli approfondimenti del caso. La ricostruzione della vicenda resa possibile, anche attraverso le certosine audizioni delle persone che, a vario titolo, hanno assistito all’episodio, hanno consentito di comprendere come il giovane aggressore si fosse recato dalla donna, in compagnia di un amico, per consumare un rapporto sessuale probabilmente senza avere denaro al seguito.
Giunto sul luogo, unitamente ad un amico, veniva inizialmente respinto dalla donna che, da subito lo riconosceva in ragione di pregresse esperienze negative a causa di atteggiamenti aggressivi dell’uomo connessi probabilmente all’abuso di sostanze alcoliche. Tuttavia la donna, fiduciosa delle rassicurazioni verbali fornite dall’ uomo rispetto alla sua sobrietà, gli consentiva di entrare lasciando fuori la porta il suo accompagnatore. Ne nasceva una animata discussione legata alla pretesa dell’uomo di far consumare un rapporto sessuale anche al suo amico, trovando il diniego della donna. La vicenda subiva un’ escalation allorquando l’uomo, infastidito, spingeva la donna che cadeva rovinosamente a terra iniziandola a percuotere al volto. La vittima, impaurita dall’atteggiamento del suo aggressore lo invitava ripetutamente a smettere. Le urla, svegliavano la coinquilina equadoregna che tentava invano di soccorrere l’amica, ma avendo percepito la situazione di pericolo, decideva di fuggire a piedi con l’intento di richiedere aiuto. Nel frattempo, il giovane, ormai determinato ad ottenere il rapporto sessuale, impugnando un coltello, minacciava la donna di morte costringendola ad assecondare le sue richieste che la donna,ormai presa dal panico, era costretta a soddisfare. L’aggressore, non accontentatosi della già gravissima azione delittuosa di violenza sessuale appena perpetrata, continuava a minacciare la donna, con in pugno sempre il coltello, al fine di farsi consegnare tutto il denaro in suo possesso. A porre fine a questa pericolosa vicenda che sarebbe potuta sfociare in tragedia è stato il prezioso e tempestivo intervento dei Carabinieri che una volta messa in salvo la donna immobilizzando e disarmando l’aggressore sequestravano il coltello consegnando il denaro alla proprietaria.
Il livello di attenzione, che i Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo, messo in campo a difesa delle donne e delle fasce deboli – sotto il costante coordinamento del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani – è sempre altissimo. L’odierno sforzo operativo è frutto di un mirato impegno che i Carabinieri vogliono riporre per tutelare le vittime di tali reati, tra cui vanno certamente compresi i maltrattamenti in famiglia e quelli rientranti nella c.d. violenza di genere.
(Fonte comunicato stampa e foto: Comando Provinciale Carabinieri di Trapani)