Un altro drammatico salvataggio nel Mediterraneo, un’altra nave umanitaria prima inviata e poi fermata dalla Guardia costiera italiana, i migranti che si buttano in mare senza salvagente al grido di “No Libia” appena vedono arrivare la motovedetta libica che, alla fine, permette che i volontari della Ong tedesca Sea Watch tirino fuori dall’aqua uomini, donne e bambini. Testimone del salvataggio la giornalista Rai Angela Caponnetto, a bordo della Sea Watch, che all’alba twitta: “Li abbiamo tutti a bordo, sono 90, i libici hanno acconsentito”.
Tre ore prima, su indicazione della sala operativa di Roma, era stata la Sea Watch a raggiungere il gommone con i migranti ma poi i volontari erano stati fermati dall’ormai consueto ordine di lasciare campo alla Guardia costiera libica nonostante le motovedette fossero ancora lontane. “Per tre ore – racconta la giornalista – non si è visto nessuno. Poi quando sono arrivati, i migranti si sono gettati tutti in acqua. Cosa sarebbe successo se non avessimo dato noi i giubbotti di salvataggio?”.
Un nuovo episodio, dunque, che testimonia come – anche in assenza di motovedette libiche sul posto – la sala operativa della Guardia costiera di Roma continui a fermare le Ong ordinando loro di stare a guardare in attesa dell’arrivo dei libici e lasciando che i migranti vengano riportati indietro.
Ieri, giornata di bel tempo, ci sono state numerose partenze. Più di 500 le persone salvate nel giro di un’ora da altre due navi umanitarie, la Aquarius di Sos Mediterranee e la Astral di Open Arms, ma anche dalla nave Diciotti della Guardia costiera italiana. Da quest’ultima i migranti sono stati poi trasbordati sulla Aquarius che ha fatto rotta verso il porto di Trapani.
(Fonte: Repubblica.it)