Non si erano mai viste tante navi in pochi giorni nel porto di Mazara come quest’anno a Pasqua: dal 27 marzo e fino al 9 aprile, le banchine del nostro scalo hanno accolto navi di ogni tipo e bandiera, attraccate per le ragioni più diverse.
La prima è stata l’italiana Urbano Monti, un ‘offshore supply ship’, navi appoggio d’alto mare, impiegate pure in rilievi sottomarini, di rispettabili dimensioni.
La Monti è entrata per trasbordare personale, trovandosi vicina alla zona operativa, né sorprende, considerata la quantità di cavi, fibre e condotte, attestati sul nostro litorale; tutti questi impianti necessitano di frequente sorveglianza e manutenzione, per le quali servono navi specializzate, che sempre più numerose fanno scalo a Mazara: ripetuti, l’anno scorso, quelli dell’imponente Artabro per motivi tecnici, ma significativo pure, ora a fine 2023, quello della spagnola Nautilus, dislocante 3.248 tonnellate, lunga 74 m, larga 16 con 4.3 m di pescaggio, ancorché riparata per burrasca, come la Lia Ievoli 2 anni fa; tutti questi ingressi, programmati od estemporanei, aprono interessanti prospettive per il nostro scalo, che potrebbe fungere da porto base per questo naviglio.
Ma torniamo a marzo quando, il 28, é entrata la motonave olandese Celtic, di 3.636 tonnellate di stazza, 4.514 di dislocamento, lunga 108 m, larga 14, che, con un pescaggio di 4,8 metri, si è ormeggiata, alla banchina Ruggero II, all’interno della prima darsena; la nave, adibita a trasporto di carichi eccezionali, ha sbarcato componenti di impianti eolici (sezioni d’affusto e rotori ) riprendendo un movimento già visto, nel nostro porto, tra il 2020 e nel 2021, quando altre 10 navi di questo tipo, di diverse bandiere, attraccarono per lo stesso motivo, nel porto di Mazara; allora si trattava di realizzare i primi parchi eolici sorti nell’hinterland; oggi, ed in futuro, sarà necessario provvedere alla manutenzione e sostituzione degli elementi ammalorati con parti di rispetto, che converrà sempre importare via mare; ma non dimentichiamo che sono in progetto anche diversi parchi eolici al largo della Sicilia, per i quali si dovranno individuare scali di riferimento: essendo la portualità locale quella che è, per assorbire l’esigenza si dovrà fare sistema con gli scali vicini.
La greca Seaven Hope, giunta il 2 aprile, domenica delle palme, é invece, una cisterna da 3.576 GT e 5.384 t di dislocamento; lunga 106 m, larga 15 e, con un pescaggio superiore ai 5 metri, ha attraccato alla banchina esterna, la Mokarta, in corrispondenza della condotta di rifornimento del locale deposito costiero di carburanti.
La ‘tanker’ non sono certo una novità per Mazara, avendone accompagnato lo sviluppo del comparto ittico e dello stesso porto: un tempo, circa 50 anni fa si trattava di bettoline che ormeggiavano nel porto canale, oggi il nuovo attracco nel porto nuovo, accoglie in sicurezza unità molto più grandi: dopo la Seaven Hope, infatti, si è vista qui, per ben 3 volte in estate, la cisterna più lunga, (anche se non più la grande), mai attraccata: la Ievoli Fast, da 119 metri, 17 di larghezza, 4912 GT e 6843 di dislocamento.
Ma la sorpresa più gradita, in perfetto clima pasquale, è giunta il 7 aprile, Venerdì santo, quando dopo 4 anni di assenza, si è rivista una nave da crociera a Mazara; l’ultima era stata la Sea cloud, un elegante veliero rimasto, peraltro in rada; stavolta, invece, la motonave Clio, da 3504 GT, 1380 di dislocamento, lunga 100 metri, larga 14 e 3 metri e mezzo di pescaggio, ha attraccato alla banchina Mokarta, sbarcando un centinaio di turisti americani; la nave ha pernottato nel nostro scalo, ripartendo l’8.
Nelle stesse ore, rientrava in porto a Mazara la nave olandese Celtic, con un altro carico di componenti per parchi eolici; e questa vigilia di Pasqua sarà ricordata per le due navi attraccate contemporaneamente nel nostro porto, una alla banchina Mokarta, l’altra alla Ruggero II: una vista che riportava a 2 anni fa, quando però, l’ingresso di un altro cargo olandese coincise quello del Pietro Novelli, in servizio di linea con Pantelleria.
Il secondo semestre dell’anno, purtroppo, non è stato altrettanto esaltante, a causa, soprattutto, della sospensione del servizio di linea per l’Isola, atteso per l’inizio dell’estate, ma saltato a causa di un contenzioso tra l’Armatore e la Regione Sicilia, che ha investito tutte i collegamenti marittimi con le isole minori e non ancora definito.
Tuttavia, l’attività dello scalo non è certo cessata: l’approvvigionamento di idrocarburi si è assestato su uno o due rifornimenti mensili, altre unità, molto più piccole, tanto da passare inosservate, come la spagnola Atun Tuna 1, la Sicilia e l’Adriatico ( della Guinea Bissau, a dispetto del nome!), meritano un cenno perché dimostrano l’importanza che lo scalo mazarese riveste per alcune attività produttive dell’Hinterland.
Importanza ribadita, a partire da ottobre, dal ritorno delle cisterne adibite al trasporto di prodotti alimentari, in particolare l’Old wine, che, a fine anno, ha totalizzato 3 scali per scaricare mosto muto destinato ad uno stabilimento del belicino rimasto, a causa della scarsa vendemmia di questo autunno, a corto di materia prima: il movimento portuale è sempre un ottimo indicatore dell’andamento dell’economia in generale.
Nel frattempo, a Novembre, c’è stato il gradito ritorno della Clio, la nave da crociera già vista a Pasqua, che stavolta e venuta da Porto Empedocle per dirigere poi a Cagliari.
A consuntivo, il 2023 ha visto navi di 7 bandiere e 7 tipologie diverse nel nostro porto: ricordiamo, per completezza, anche il transito di una nave turca e gli scali della nave del Consiglio Nazionale delle Ricerche G. Dalla Porta.
Che lezione possiamo ricavare analizzando i nuovi flussi di traffico nel porto di Mazara?
Pare ormai chiaro che lo scalo sia ormai chiamato a svolgere, innanzitutto, il ruolo delineato, se non imposto, dagli impianti oggi stabilmente radicati nell’Hinterland di riferimento, come sui fondali prospicienti; seguono le attività connesse alla produzione agricola locale, inclusa quella di Pantelleria ( di cui il porto di Mazara rappresenta lo sbocco più valido ); ultima, ma non meno importante, quella vocazione turistica sempre inseguita, che può e deve fondarsi sulle eccezionali vestigia archeologiche vicine, come Selinunte: si consideri che le navi da crociera che ci visitano quasi sempre toccano pure Porto Empedocle, lo scalo della Valle dei templi, a copertura di un itinerario della Magna Grecia, unico al mondo, che la Sicilia meridionale offre, e cui anche il nostro Satiro appartiene: un tour oggi forse non ancora adeguatamente valorizzato, ma già intravisto dai tour operator internazionali: i 2 scali della Clio, e di altre navi simili in passato, sono un importante segnale in tal senso.
Ruolo, e funzioni, ieri solo ipotizzati, confidando sull’invidiabile posizione geografica del nostro porto, ma oggi concretamente svolti, ancorché assolti con difficoltà per via delle tare strutturali dello scalo, che, se da un lato, offre comodità d’accesso e versatilità d’uso, dimostrati accogliendo, con disinvoltura, più di una ventina di navi al loro primo attracco in meno di 3 anni ( 9 solo in questo 2023!) dall’altro, causa fondale e fronte di banchina limitati, lamenta una ricettività sacrificata, che ha già impone turni di attesa in rada, per tacere dell’impossibilità di accogliere navi di maggiori dimensioni.
Per rimediare urgono interventi tutto sommato modesti, trattandosi di banchinare ed allargare lunghi moli già esistenti, anche per accogliere nuovi mezzi di sollevamento idonei al moderno trasporto intermodale: pur nelle more di un dragaggio completo, ed altri interventi previsti dal Piano Regolatore portuale, la struttura ne guadagnerebbe da subito come fattore di sviluppo, non solo per Mazara, oggi afflitta dalla crisi, ormai strutturale, del comparto ittico, ma anche per l’intero hinterland sud-occidentale siculo, che, ancorché affacciato su due delle principali rotte marittime mondiali, oggi sconta la mancanza di porti adeguati che consentano di trarne vantaggio.
Riepilogo:
M/N Celtic – olandese – 2 attracchi
S/C Clio – maltese – 2 attracchi
S/V Urbano Monti – Italia
T Seaven Hope – Grecia
T Alessandro F – Italia
T Ievoli speed – Italia – 5
T Ievoli fast – Italia – 3
T Ievoli sprint – Italia
F/T Old Wine – Italia 3 attracchi
M/N Adriatico – Guinea Bissau
M/N Sicilia – Guinea Bissau
M/N AK KUR Balikcilik – Turchia
F/T Lorenza – Italia
N/I Giovanni Dalla Porta – Italia 2 attracchi
M/N Vivan Atun 1 – Spagna
S/V Nautilus – Spagna
M/N motonave; T tanker F/T food tanker; S/V supply vessel; N/I Nave idrografica
Danilo Marino