È stato individuato a circa 30 miglia a nord di Palermo il peschereccio Nuova Iside, scomparso il 12 maggio. A trovarlo è stato il cacciamine “Numana” della marina militare. E’ quasi 1.400 metri di profondità. E’ stato trovato grazie all’impiego dei sensori della nave e di un veicolo filoguidato del comando subacquei e incursori (Comsubin). Sulla scomparsa del peschereccio ha aperto un’inchiesta la Procura di Palermo per omicidio colposo e omissione di soccorso, visto che quel giorno hanno perso la vita tre persone: Matteo e Giuseppe Lo Iacono, ma anche Vito Lo Iacono, il cui corpo non è stato ritrovato. L’ipotesi più accreditata è che ci sia stata una collisione con la nave Vulcanello che si trovava sulla stessa rotta. La petroliera è stata sequestrata nei giorni scorsi.
La ricerca è iniziata lo scorso 30 maggio con l’impiego della fregata ‘Carabinieri’ della Marina Militare che aveva individuato un’area di possibile presenza, dove il cacciamine Numana ha poi svolto ulteriori ricerche. Le profondità del fondale, la presenza di forti correnti marine e, l’incertezza della posizione dell’affondamento e le condizioni meteorologiche non ottimali, hanno reso la ricerca particolarmente difficile e complessa. La conferma dell’identità del relitto è stata ottenuta grazie ad alcune immagini del nome scritto sulla fiancata. Le immagini e il restante materiale ritrovato verranno ora messe a disposizione dell’autorità inquirente e serviranno per capire la dinamica dell’incidente. Nessuna novità, invece, per il corpo di Vito Lo Iacono.
I cadaveri di due dei tre membri dell’equipaggio sono stati recuperati pochi giorni dopo la scomparsa, mentre è ancora disperso il 27enne Vito Lo Iacono, comandante dell’imbarcazione partita da Terrasini per una battuta di pesca. La Procura di Palermo ha già iscritto nel registro degli indagati quattro persone: il comandante della petroliera “Vulcanello”, l’armatore della societa’ “Augustadue” e due ufficiali di plancia in servizio sulla nave. I reati contestati sono naufragio e omicidio colposo. Secondo la ricostruzione dei magistrati, la nave avrebbe incrociato la rotta del peschereccio causandone l’affondamento.
Fonte: Palermo.repubblica.it