“Ribadiamo: mai un governo con Berlusconi e Fi. Forza Italia potrebbe risolvere l’impasse facendosi di lato e consentendo così un governo
M5S-Lega”. Lo affermano i capigruppo del M5S al Senato e alla Camera Danilo Toninelli e Giulia Grillo.
Nel giorno delle consultazioni bis, i grillini confermano la linea.
Prosegue dunque il braccio di ferro tra Fi e Movimento cinquestelle mentre i vertici di Forza Italia si sono riuniti a Palazzo Grazioli a ora di pranzo con la capogruppo della Camera Maria Stella Gelmini che ha confermato il no a veti su Berlusconi.
“Parteciperemo ad un governo – ha detto la Gelmini – solo se ci sarà una dichiarazione esplicita e chiara da parte dell’M5S e che ci sia pari dignità tra tutte le componenti del centrodestra, FI e Berlusconi. Senza questa condizione la trattativa non potrà neanche iniziare”. Ma è poi arrivato il secco no dei grillini.
Una distanza che aumenta anche dopo il confronto del centrodestra con Mattarella.
“Se continuasse il gioco delle tattiche politiche e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento” emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe “disattesa – ha detto Matteo Salvini al termine delle consultazioni al Quirinale -. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande”. “Ci aspettiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle altrettanta responsabilità nei confronti del paese” di quella che il centrodestra sta dimostrando. “Abbiamo fiducia nella saggezza e nell’equilibrio del presidente della Repubblica a cui abbiamo rappresentato una serie provvedimenti che gli italiani aspettano”. Lo dice Matteo Salvini al termine delle consultazioni al Quirinale.
Il centrodestra esibisce unità anche per bocca di Berlusconi. “La coalizione è solidissima, è compattissima” ha risposto ai cronisti uscendo dal Quirinale dopo le consultazioni. “Mi raccomando fate i bravi e sappiate distinguere i veri democratici da chi non conosce l’abc della democrazia…”, ha detto congedandosi dai giornalisti al Quirinale dopo la dichiarazione congiunta del centrodestra letta da Matteo Salvini al termine dei colloqui con il Capo dello Stato.
Intanto proseguono le consultazioni. La delegazione del Pd ha ribadito al capo dello Stato il proprio ruolo di minoranza. “Il Paese ha il bisogno di scelte chiare – ha detto Maurizio Martina -: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione” di incarichi.
La mattinata al Quirinale però era trascorsa in un clima fiducioso e il presidente della Repubblica sembra intenzionato ad accelerare per forzare i partiti a una intesa.
Intanto la politica estera irrompe nella crisi di Governo e può essere uno dei fattori acceleranti di una soluzione.
“Mattarella è preoccupato per l’escalation in Siria e per come reagiscono le forze politiche in Italia”, ha riferito Juliane Unterberger, presidente del Gruppo per le Autonomie del Senato, dopo aver parlato con il capo dello Stato. Anche le altre delegazioni hanno parlato della necessità di dare presto un Governo all’Italia in relazione alla crisi siriana e al decisivo Consiglio europeo di fine giugno.
Ovviamente la formazione di un governo con caratteristiche sovraniste e populiste pone grossi interrogativi sulle linee fondamentali di politica estera italiana e con tutta probabilità il presidente, avanzando lo stato delle trattative, sta interrogando i partiti anche su temi di politica estera, a partire dall’Atlantismo e dal rispetto dei Trattati europei.
(Fonte: Gds.it)