Il Dpcm in vigore da sabato potrebbe non essere sufficiente. L’andamento dei contagi preoccupa. L’allarme non arriva ovunque, sia chiaro, ma in molte regioni d’Italia la situazione è critica. La Sardegna si gode la zona bianca, la Sicilia da quasi un mese tiene duro in zona gialla, ma buona parte del Paese rischia di ritrovarsi in rosso nei prossimi giorni. I lockdown locali sono sempre più diffusi, e il governo si dice pronto ad intervenire con “il massimo rigore” nel caso le varianti dovessero far salire in maniera esponenziale i contagi. E per valutare un’eventuale nuova stretta, già oggi la cabina di regia dovrebbe riunirsi per prendere una decisione.
I DATI
I numeri, del resto, confermano la preoccupazione espressa dagli scienziati negli ultimi giorni. Il Cts ha ribadito la necessità di rafforzare le misure a livello nazionale e locale e di limitare ulteriormente la mobilità e le occasioni di incontro. Si contano quasi 21mila nuovi positivi nell’ultimo bollettino mentre il tasso di positività sale di un punto e si assesta al 7,6%.
L’allarme arriva anche dagli ospedali, dove le terapie intensive crescono costantemente da 18 giorni con oltre 500 posti occupati in più in due settimane. Nove regioni, inoltre, hanno superato la soglia critica del 30% di occupazione dei posti in rianimazione. Numeri che svelano l’inesorabile nuova diffusione della pandemia.
IL VERTICE
Già oggi dovrebbe tenersi un vertice della cabina di regia a Palazzo Chigi. I ministri Speranza, Gelmini, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini e Bonetti e il sottosegretario Garofoli faranno il punto con gli esperti del Cts e con il commissario all’emergenza, Figliuolo. All’incontro al momento non sembra prevista la presenza del premier Draghi.
“Questo sarà un mese complicato” ha ammesso il ministro della Salute Roberto Speranza ribadendo come le varianti abbiano “prodotto una nuova fase di accelerazione dell’epidemia”, con il virus che “oggi è più capace di correre” rispetto ai mesi scorsi. Nuovi interventi sono dunque all’orizzonte anche se dal governo continuano a ripetere che al momento non si sta pensa a un lockdown generale. Un colpo che difficilmente l’economia potrebbe reggere, una misura che inoltre potrebbe essere eccessiva in alcune aree del Paese dove i contagi sono ancora sotto controllo. Lo dimostrano i dati quotidiani: su quasi 21mila positivi, più della metà sono in tre regioni, Lombardia ( quasi 4.400 casi), Emilia Romagna (3.056) e Campania (2.560) mentre in altre 8 non si raggiungono i 500 casi. Ma la stretta ci sarà comunque.
LE IPOTESI
L’idea sempre più diffusa è che il divieto di circolazione, che al momento è dalle 22 alle 5, possa essere anticipato di due o tre ore. E inoltre si fa sempre più strada l’eventualità di un lockdown solo nei fine settimana, per ostacolare anche quelle poche possibilità di movida.
Ma c’è una terza ipotesi in campo: la chiusura dei negozi almeno dove sono chiuse le scuole. L’obiettivo è evitare che i ragazzi facciano le lezioni a distanza la mattina e poi però si incontrino nel pomeriggio nei centri commerciali. Gli assembramenti di giovani sono ora ancora più rischiosi visto che la variante inglese colpisce maggiormente loro.
Fonte: Gds.it – Gaetano Luca La Mantia