8,30 – Stamattina, oltre 60 finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione a 14 misure cautelari personali emesse dai Tribunali di Marsala e Trapani su richiesta della Procura Europea – sede di Palermo – e della Procura della Repubblica di Marsala. Gli arresti coinvolgono noti esponenti politici del trapanese, alcuni dei quali con incarichi a livello comunale, regionale e, in un caso, nazionale.
Le operazioni, che includono anche numerose perquisizioni nelle province di Trapani e Palermo, si inseriscono in un’indagine complessa che ha portato alla scoperta di una rete di illeciti legati alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e riciclaggio.
Al centro dell’inchiesta c’è un ex senatore della Repubblica ed ex deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, ritenuto promotore di un sistema di frodi mirato a ottenere finanziamenti pubblici, principalmente attraverso l’uso strumentale di enti come il CE.SI.FO.P. e l’I.R.E.S., per un ammontare complessivo di oltre 8,7 milioni di euro. Di questi, circa 800.000 euro sono già stati percepiti e utilizzati per spese personali e attività politiche, legate al movimento “V.I.A.” (Valori, Impegno, Azione).
La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo di circa 1 milione di euro e di ulteriori 8 milioni di fondi pubblici, impedendo che venissero impiegati illecitamente.
L’indagine ha svelato come alcuni esponenti politici locali – tra cui consiglieri comunali di Marsala e Custonaci – avrebbero ottenuto o promesso posti di lavoro e promozioni per sé e i propri familiari, in cambio del sostegno politico al movimento V.I.A., estendendo la rete di favori a diverse aree del trapanese. In tutto, sono 24 i soggetti indagati, tra cui politici di Marsala, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice.
9,00 – La formazione professionale come “bancomat” per i politici del movimento Via e la campagna acquisti in ottica elettorale. Al centro di tutto, ancora una volta, l’ex senatore Nino Papania (arrestato qualche settimana fa nell’operazione Irene).
E’ quanto emerge dall’indagine della Guardia di Finanza che ha portato, all’alba di oggi, all’esecuzione di 14 misure cautelari su 24 indagati, e al sequestro per equivalente di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme che sarebbero state malversate o riciclate, nonché il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati.
Le misure cautelari di oggi scaturirebbero da un’indagine partita due anni fa, con il coinvolgimento dei politici del movimento Via.
L’inchiesta si concentra sulla gestione di corsi di formazione finanziati con fondi pubblici, utilizzati secondo gli inquirenti per ottenere consenso elettorale.
In quell’indagine figuravano i nomi di Michele Maurizio Accardi, consigliere comunale di Marsala, e Ignazio Chianetta, coordinatore comunale del movimento VIA, nonchè Angelo Rocca, coordinatore provinciale di VIA ad Alcamo. Altri nomi comprendono Manfredi Vitello, vicepresidente del CeSiFoP, Rosa Maria Casano, madre di Chianetta, Pietro Gatto, Salvatore Montemario, Sara Accardi (figlia di Michele Accardi), e Calogerino Forniciale, ex assessore di Montevago.
L’indagine si concentra sulla presunta strumentalizzazione del mondo della formazione professionale per ampliare il consenso elettorale. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero inserito nei corsi persone prive dei requisiti necessari, in cambio di sostegno elettorale.
I corsi di formazione sarebbero stati gestiti da enti regionali, come il Cesifop e l’Ires finanziati con fondi pubblici. In cambio, gli indagati avrebbero ottenuto sostegno nelle elezioni comunali e regionali.
9,30 – C’è anche Ignazio Chianetta, responsabile di Via a Marsala, tra le persone arrestate nell’inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato oggi all’esecuzione di 14 misure cautelari, e 24 indagati.
Chianetta si trova agli arresti domiciliari. L’ordinanza di arresti domiciliari riguarda anchel’ex senatore Nino Papania (già in carcere), Angelo Rocca (dirigente regionale dell’Mpa e responsabile provinciale del movimento Via), Manfredi Vitello (responsabile Via a Cinisi). Altri provvedimenti sono interdittive e divieto di dimora nel comune di appartenenza.
Articolo fonte: tp24.it