L’ora legale torna come ogni anno nella notte dell’ultima domenica di marzo: quest’anno tra sabato 25 e domenica 26 porteremo le lancette dell’orologio avanti di un’ora: dormiremo 60 minuti in meno, ma guadagneremo tanta luce in più la sera, con un conseguente risparmio sulla bolletta elettrica e con una minore emissione di CO2.
Torneremo a spostare indietro le lancette nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre.
I RISPARMI – La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) insieme a Consumerismo No Profit si è fatta promotrice di una petizione online per mantenere l’ora legale tutto l’anno, raccogliendo oltre 280mila firme. In base alle stime di Sima, solo nel 2023 l’adozione dell’ora legale permanente produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro grazie a minori consumi di energia, per circa 720 milioni di kwh. Il risparmio potrebbe salirebbe ulteriormente nel corso dell’anno se le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. A tutto ciò si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria.
LA CRISI ENERGETICA – “L’abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini” – aggiunge il presidente Sima, Alessandro Miani. Per tali motivi Sima chiede oggi al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. La possibilità è prevista dall’Unione Europea che, già nel 2019, ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri. “L’irrompere sulla scena internazionale della grave crisi energetica che stiamo vivendo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina dal febbraio 2022 e le necessità di utilizzare al meglio le risorse oggi disponibili ci invita ad una nuova riflessione – afferma Miani – Ai cittadini vengono richiesti da oltre un anno sforzi per evitare gli sprechi e ridurre i consumi energetici, ma anche lo Stato deve impegnarsi sfruttando le possibilità offerte dall’Ue allo scopo di eliminare disagi alla popolazione, adottando quegli strumenti, come l’ora legale permanente, che produrrebbero molteplici vantaggi per tutti: famiglie, imprese, ambiente e salute collettiva“.
Anche Assoutenti e Codacons si sono schierati a favore della proposta lanciata da Sima per l’adozione dell’ora legale permanente in Italia. “Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora legale a ora solare e, in base ai nostri sondaggi, l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi – I costi relativi al passaggio all’ora legale a quella solare e viceversa sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due“.
IL BENESSERE – Lo spostamento in avanti delle lancette dell’orologio comporta di solito disagi minimi, attutiti dalla giornata domenicale in cui abituarsi al nuovo orario. I disturbi sono comunque reali e piuttosto diffusi, e richiedono qualche giorno di adattamento: il più sgradevole è la sveglia che suona sessanta minuti prima, facendoci perdere un’ora di sonno e alterando i ritmi veglia/riposo. Può capitare quindi, per alcuni giorni, di sentirsi insonnoliti e di avere appetito in momenti diversi da quelli scanditi dell’orologio, o di sperimentare malesseri come difficoltà di concentrazione e maggiore irritabilità. In ogni caso occorre ricordare che non si tratta di stati patologici e che non serve assumere alcun farmaco. Per controllare questi piccoli disturbi, il consiglio è sfruttare il più possibile il fine settimana, anticipando di mezz’ora gli orari, a cominciare da quello del risveglio mattutino. È utile anche esporsi il più possibile alla luce diurna, trascorrendo del tempo all’aria aperta, e dedicarsi a un po’ di attività fisica: in questo modo i ritmi circadiani, ossia il nostro orologio interiore dal quale dipende il benessere dell’organismo, si stabilizzeranno più rapidamente. Il movimento, poi, contribuisce a regolarizzare l’umore e genera quel sano senso di stanchezza fisica che aiuta a prendere sonno la sera.
Fonte: Tgcom24.mediaset.it