“Oggi celebriamo la Memoria di San Giuseppe lavoratore. La figura dell’umile lavoratore di Nazareth ci orienti sempre verso Cristo; sostenga il sacrificio di coloro che operano il bene e interceda per quanti hanno perso il lavoro o non riescono a trovarlo”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale, nella festa del Primo Maggio. “Preghiamo specialmente per quanti non hanno lavoro, che è una tragedia mondiale di questi tempi“, ha aggiunto il Pontefice.
“Dobbiamo escludere che sia Dio il protagonista delle tentazioni che incombono sul cammino dell’uomo. Come se Dio stesse in agguato per tendere insidie e tranelli ai suoi figli”, ha detto poi Papa Francesco, che ha dedicato al Padre Nostro la catechesi durante l’udienza generale.
“I cristiani non hanno a che fare con un Dio invidioso, in competizione con l’uomo, o che si diverte a metterlo alla prova», ha spiegato il pontefice, semmai – ha affermato – il contrario: il Padre non è l’autore del male, a nessun figlio che chiede un pesce dà una serpe e quando il male si affaccia nella vita dell’uomo, combatte al suo fianco, perchè possa esserne liberato. E’ in questo senso che noi preghiamo il Padre nostro”. Francesco ha ricordato che «questi due momenti – la prova e la tentazione – sono stati misteriosamente presenti nella vita di Gesù stesso» e dunque “se siamo tentati di compiere il male, negando la fraternità con gli altri e desiderando un potere assoluto su tutto e tutti, Gesù ha già combattuto per noi questa tentazione”. Il Papa ha sottolineato che ” anche nel tempo della prova suprema Dio non ci lascia soli» e che «nel tempo in cui l’uomo conosce la sua prova, Dio invece veglia”.
(Fonte: Gds.it)