Pasqua e Pasquetta 2022: rischio ombrello (come accade spesso). Quella che sembra una sorta di «maledizione» pasquale, ossia i giorni di festa primaverili funestati però dal maltempo a rovinare picnic e scampagnate, ha una spiegazione, come ricorda Marina Baldi, dell’Istituto di bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IB). La Pasqua è la festa «mobile» che caratterizza per eccellenza le nostre primavere. Che sia bassa, tra fine marzo e inizio aprile, o alta, nella seconda metà di aprile come quest’anno, cade comunque in una stagione caratterizzata, di per sè, da alta variabilità meteorologica. Ecco perchè, spiega la climatologa, «spesso e volentieri Pasqua e Pasquetta sono caratterizzate da condizioni meteo avverse o persino «invernali”». Anche quest’anno rischia di non deludere le attese: «Dopo una lunga permanenza, il sistema anticiclonico sta lasciando la regione mediterranea per cedere il passo a masse d’aria più fredde e ora ci aspettano condizioni altalenanti nella giornata di Pasqua, con ampie schiarite alternate a qualche temporale, soprattutto al centro sud, mentre le condizioni vanno migliorando nel giorno di Pasquetta. Tutto come da miglior tradizione».
Andando a ritroso nel tempo, molte Pasquette ci hanno costretto a fughe precipitose al riparo da un improvviso temporale o a lasciare a casa gli abiti leggeri per una rapida diminuzione delle temperature, rendendo le nostre foto ricordo quasi in bianco e nero per la presenza di uno spesso strato di nubi.
Se facciamo una statistica delle condizioni meteo in queste festività degli ultimi 20 anni, ricorda Baldi, «di Pasque caratterizzate da condizioni meteorologiche veramente belle su tutta la Penisola ne abbiamo avute veramente poche: 31/03/2002, 08/04/2007, 19/04/2011, 21/04/2019. Le più instabili, fredde e con neve? Sicuramente il 15/03/2001 ed il 23/03/2008. Nel mezzo tutti gli altri anni con condizioni altalenanti, ma mai troppo fredde, e soprattutto una grande variabilità tra una regione e l’altra».
Questo a conferma che marzo e aprile «presentano una dinamica atmosferica che piace davvero solo alla ristretta cerchia dei meteorologi e dei climatologi, ma non a quanti vorrebbero finalmente uscire dall’inverno e celebrare queste giornate all’aria aperta». Con l’inevitabile beffa della Pasqua 2020, in pieno lockdown: «Quanti di noi hanno guardato il cielo in cerca di nubi o di qualche segnale di tempo perturbato nei giorni antecedenti la Pasqua e Pasquetta 2020, quando avremmo tanto voluto che un bel ciclone funestasse quei giorni in cui non si poteva uscire, rendendo così più accettabile la reclusione festiva dentro casa, lontano da affetti e tradizioni? Ebbene, proprio il 12 e 13 aprile 2020 le temperature sono state relativamente miti e le piogge sparse se non assenti, quasi a ricordarci che, nonostante la pandemia e le restrizioni, il mondo era lì fuori ad aspettarci».
Fonte: gds.it