Con lo slogan “Liberate subito i pescatori italiani” e #liberatelitutti abbiamo voluto lanciare forte la richiesta di liberazione dei 18 pescatori trattenuti in Libia e dei pescherecci Medinea e Antartide sequestrati da 45 giorni. Lo abbiamo fatto con l’iniziativa lanciata dal Segretario Generale Paolo Capone che ha visto il sindacato protestare davanti alla Farnesina ed in contemporanea la marineria di Fiumicino si è associata all’iniziativa realizzata a Mazara del Vallo per gridare a voce alta la liberazione dei pescatori italiani.
Al governo regionale abbiamo chiesto di intervenire con una delegazione in Cirenaica, attraverso il Comitato europeo delle Regioni, per verificare le condizioni di salute dei pescatori e dei natanti e per trovare una soluzione che metta fine a questo stillicidio.
Abbiamo anche chiesto al Presidente Musumeci di modificare l’articolo 39 della legge regionale 9/2019 aggiungendo la finalità del sequestro del natante a causa di contestazione sulla misurazione delle acque territoriali e per stanziare ulteriori risorse attraverso il fondo di solidarietà della pesca da destinare ai pescatori ed agli armatori di Medinea e Artemide che rischiano la perdita definitiva dello scafo fermo da troppo tempo.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia.
Gli fa eco Giovanni Condorelli, Segretario Confederale Ugl che aggiunge: “Si è perso troppo tempo, il governo nazionale faccia di più e presto. Con questa iniziativa lanciata dal Segretario Generale Capone abbiamo lanciato un messaggio forte di solidarietà alle famiglie di pescatori ed armatori, rivolgendoci a tutti i livelli istituzionali per pervenire alla immediata risoluzione della questione e restituire a familiari i pescatori e le imbarcazioni”.
Comunicato stampa