La Pesca sostenibile l’obiettivo di tutti e per realizzarlo servono azioni mirate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Le sole limitazioni e restrizioni dall’Ue alle marinerie comunitarie finiscono con il favorire le flotte attrezzate dei paesi del Maghreb e dell’Asia Minore, svilendo il tentativo di ridurre lo sforzo di pesca. Fino a quando tale obiettivo non diventa condiviso tra tutti gli Stati che si affacciano nel Mediterraneo, qualunque azione politica di salvaguardia degli stock ittici resta lettera morta e chiediamo al governo nazionale di intervenire a livello comunitario per avviare un tavolo permanente con i rappresentati degli Stati Mediterranei.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia a margine dell’intervento nel corso della seduta della Commissione Consultiva Regionale della Pesca, che si è svolta a Sala Alessi di Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, alla presenza del Sottosegretario di Stato con delega alla pesca, Francesco Battistoni, del Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dell’Assessore regionale al ramo, Toni Scilla, del Direttore Generale della Direzione Pesca del Ministero dell’agricoltura, Riccardo Rigillo e del dirigente generale del dipartimento pesca Alberto Pulizzi.
In merito al dibattito sulla riforma degli ammortizzatori sociali universali in Italia – prosegue – abbiamo avanzato la proposta dell’estensione della CISOA prevista per il comparto agricolo anche ai lavoratori della pesca professionale quale strumento insostituibile per allineare i diritti tra i lavoratori in applicazione del principio di equità e rendere sostenibile la politica di riduzione delle giornate di pesca.
Una politica finalizzata al ripopolamento degli stock ittici – chiarisce Messina – non può fare a meno di
modificare il proprio approccio cominciando a considerare altre variabili in gioco che partecipano alla partita del depauperamento degli stock ittici e del collasso dell’ecosistema marino nel Mediterraneo, perché tra le cause vanno ricomprese: l’innalzamento della temperatura, l’inquinamento dei mari da scarichi industriali, ed i trasporti marittimi con lo sversamento e l’inquinamento acustico. Più risorse ai pescatori per tenere pulito il mare Mediterraneo e meno incentivi a chi opera per inquinare con le attività industriali.
In ordine alla ripartizione dell’incremento annuo del contingente di cattura del tonno rosso assegnato all’Italia dall’Unione Europea – precisa il sindacalista – fermo restando il criterio della storicizzazione della quantità da assegnare alle imbarcazioni ad oggi autorizzate alla cattura diretta del tonno rosso, abbiamo chiesto al sen. Battistoni di valutare metodi di distribuzione volti a destinare tale incremento per il triennio 2022/2024 alle altre flottiglie da pesca, valorizzando le attività di pesca con metodi di cattura sostenibili, come l’attrezzo da pesca palangaro con amo 7 centimetri, così come stabilito dalla Raccomandazione ICCAT.
Sulla legge n.91 del 14 giugno 2021 relativa all’ Istituzione della Zona Economica Esclusiva nel Mediterraneo – conclude Messina – abbiamo chiesto al Sottosegretario tempi celeri per l’istituzione della Zee che avverrà con decreto del presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro degli Esteri, da notificare agli Stati il cui territorio è adiacente al territorio dell’Italia o lo fronteggia. I limiti esterni della zona, infatti, saranno “determinati sulla base di accordi” con gli Stati ed i diritti esclusivi di gestione e sfruttamento delle risorse economiche, ittiche e minerarie potranno essere estesi fino a 200 miglia dalla costa. Sarà un primo passo fondamentale per aprire il fronte del dialogo per giungere ad una pace duratura, a forme di cooperazione condivise a garanzia della sicurezza dei pescatori a mare.
Comunicato stampa