La flotta peschereccia di altura di Mazara è ridotta male, non solo per numero di natanti passati da oltre 200 ad appena 90 che non godono, tra l’altro, di buona salute perché la maggior parte vecchi di almeno 25 anni, ma anche per una crisi che viene da lontano e che l’imprenditoria marinara mazarese continua a subire per varie vicende legate ai costi di gestione, alla commercializzazione del pescato, alla mancanza di collegamenti certi con i vari mercati del Nord. Perché tutto questo? “Purtroppo – spiega Tommaso Macaddino, segretario regionale della Uila Uil Pesca – quando attori del sistema, istituzioni e politica non riescono a mettere in atto politiche di lungo termine, attente alla salvaguardia delle professioni e del diritto al reddito dei lavoratori, è naturale che non ci sia ricambio generazionale. E la marineria mazarese, ahimè, ne è un triste esempio. Migliori condizioni igieniche e di sicurezza per sopperire alla vetustà della flotta da pesca e per migliorare le condizioni lavorative dei pescatori”. In tal senso, il Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana ha emanato, nell’ambito del PO FEAMP 2014-2020, il bando di attivazione della Misura 1.32 – salute e sicurezza che promuove investimenti volti a migliorare le condizioni di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori. La dotazione finanziaria stanziata è di complessivi € 2.466.546,32 per sostenere investimenti a bordo o destinati a singole attrezzature, a condizione che tali investimenti vadano al di là dei requisiti imposti dal diritto dell’Unione o dello Stato Membro. Destinatari dei finanziamenti sono i pescatori, gli armatori e i proprietari d’imbarcazioni da pesca che hanno natanti vetusti e che sono costretti spesso a fermarsi per riparazioni meccaniche e di scafo di vario tipo. “La politica regionale – continua Macaddino – non ha saputo programmare per tempo tutte quelle iniziative sia strutturali sia di prospettiva, ma oggi il Feamp (Il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca), sul quale la Regione Sicilia sembra essersi messa al passo in termini di pubblicazione di bandi può e deve rappresentare un’opportunità di ripresa del settore”. Le demolizioni di molti pescherecci hanno inciso nella crisi della pesca di Mazara “ e ciò – commenta Macaddino – è stato sicuramente un male poiché ciò sta determinando in maniera sistemica la fine del polmone economico di Mazara del Vallo che da sempre ha vissuto grazie al settore della pesca. Oggi, a distanza di pochi decenni ci troviamo con un settore in crisi e con un’economia che non ha coltivato molte altre alternative di sviluppo”. Si punta il dito anche su leggi e norme regionali, statali ed europei che hanno difficoltà di applicazione, specialmente nei nostri mari. “Occorre che pescatori, armatori e lavoratori, siano maggiormente ascoltati – commenta Macaddino – e abbiano voce in capitolo quando si definiscono le politiche e le regole di gestione delle risorse che riguardano la loro attività, sia in Italia, sia in Europa e negli altri contesti decisionali. Questo al duplice fine di tener conto del sapere e dell’esperienza dei pescatori e, al contempo, di assicurarsi la loro massima collaborazione nell’applicazione di queste regole. E poi occorre portare con più forza in Europa le ragioni della pesca italiana”. Questo bando però può aiutare molto perché propone dei finanziamenti immediati. Sono previsti interventi sulla sicurezza con l’acquisto di zattere di salvataggio, segnali di soccorso, apparecchiature antincendio ed altro.
(Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone)