“Fate il tampone, anche a rischio di farvi mettere alla porta da vostra moglie“. È l’appello del sindaco di Modica, Ignazio Abate, dopo il ricovero a Foligno di una escort di origine peruviana, che dopo aver trascorso quindici giorni nella città ragusana è risultata positiva al coronavirus.
Il sindaco di Modica ora teme un focolaio nella sua città e torna ad invitare i suoi concittadini ad effettuare il test. “Due o tre clienti al giorno per 10 giorni – spiega il sindaco Abate a Repubblica – sono 20-30 persone che possono aver contratto il virus e averne contagiate altre a casa o al bar”.
Il suo appello, quindi, “è rivolto a chi ha avuto rapporti con quella donna: andate a fare i test. Anche a costo di essere messi alla porta dalle mogli”. La posizione dei clienti della donna è molto scomoda. La prima alternativa è quella di confessare di essere stati clienti della escort e sottoporsi quindi al tampone. In questo caso i rischi sono due: intanto quello di risultare positivi al test e, non ultimo, quello di dover spiegare ai propri familiari, mogli e fidanzate per prime, come si è contratto il virus. La seconda alternativa, quella più temuta dal sindaco, è che si lasci passare tutto sotto silenzio con il rischio di diffondere il contagio.
I sanitari, nel ricostruire gli spostamenti della paziente, avrebbero accertato che, dopo i 15 giorni trascorsi a Modica, la donna si sarebbe trasferita Foligno e una volta arrivata si sarebbe sentita male. Si sarebbe recata al pronto soccorso dell’ospedale, dove, è risultata positiva al coronavirus.
I sanitari stanno ricostruendo tutti i suoi movimenti, anche gli spostamenti sui mezzi di trasporto utilizzati. La donna avrebbe preso l’autobus per Catania e poi il treno.
Nel tentativo di contenere i possibili danni, il sindaco di Modica ha chiesto alla polizia municipale di tenere d’occhio l’appartamento a luci rosse, così da riuscire a intercettare eventuali altre prostitute che possano aver incontrato la collega e sottoporre anche loro ai test.
Foto: Gds.it