“Strutturare i servizi per il lavoro in Sicilia è priorità del governo Musumeci non più rinviabile per cogliere la grande opportunità del reddito di cittadinanza, destinato a migliaia di siciliani senza lavoro e senza ammortizzatore sociale così come il prepensionamento le cui risorse possono essere destinate per accompagnare alla pensione gli aventi diritto tra gli operatori della formazione professionale iscritti all’Albo ad esaurimento”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl in merito alle ricadute della introduzione del reddito di cittadinanza per i disoccupati siciliani.
“Ugl chiede al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – aggiunge – di riprendere il confronto ed avviare un tavolo tecnico permanente per definire il progetto di messa in sicurezza sociale del settore della formazione professionale spacchettando gli attuali oltre 8 mila iscritti all’Albo ad esaurimento”.
“Potrebbero essere un migliaio gli operatori iscritti all’Albo della formazione professionale interessati dalla misura del pensionamento – precisa Messina – che potrebbero quasi raddoppiare se, dentro un accordo con il governo nazionale, si potessero destinare ulteriori risorse per incentivare la fuoriuscita anticipata per forme di auto impiego o di accompagnamento alla pensione.
“Sono oltre 2 mila i lavoratori in atto impegnati nelle attività formative messe in campo dall’assessore al ramo Roberto Lagalla – sostiene il Segretario Ugl Sicilia – un risultato certamente positivo, dopo anni bui, raggiunto con il sostegno delle parti sociali, al quale aggiungere circa 400 Navigator che potrebbero trovare collocazione presso i Centri per l’Impiego della Sicilia per attivare la misura del reddito di cittadinanza,altri circa 500 potrebbero, previa riqualificazione, trovare ricollocazione nelle attività di agenda digitale”.
“Dopo il vuoto lasciato dal precedente esecutivo regionale, incapace di costruire un dialogo positivo con governo nazionale – rilancia Messina – è tempo adesso di passare alla concretezza. I nuovi strumenti di contrasto alla povertà, introdotti con il cosiddetto decretone, offrono una opportunità che va colta senza tentennamenti e calcoli politico-elettorali aprendo un confronto tra esecutivo regionale e sindacati confederali in Sicilia per un moderno e robusto Patto sociale.
“La Sicilia ed i siciliani hanno bisogno di alzare la testa ed uscire dal pantano della povertà e come Ugl – conclude – chiediamo al Governo Musumeci di serrare il confronto con il governo nazionale per disegnare, in tempi brevi, un percorso efficace che strutturi un modello operativo virtuoso che potenzi i 65 Centri per l’Impiego dell’Isola con il reclutamento dei Navigator, figure tecniche specializzate, come psicologi del lavoro o esperti di bilanci delle competenze, personale reclutabile tra gli ex sportellisti, operatori esperti in politiche attive del lavoro per rispondere ai potenziali percettori del reddito di cittadinanza”.
Filippo Virzì
Portavoce – Ufficio Stampa UGL Sicilia – UGL/UTL Palermo