Concluso in nottata lo scrutinio relativo al referendum costituzionale: il Sì ottiene 17.168.498 voti pari al 69,64%, mentre il No totalizza 7.484.940, pari al 30,36%. I votanti sono stati 24.993.020, pari al 53,84% dei 46.418.749 degli aventi diritto.
Nel giorno dei bilancio e dei numeri, anche in Sicilia si tirano le somme. La vittoria del Sì, infatti, come racconta Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola, disegna una nuova mappa della politica nell’Isola, perchè perderà alla prossima tornata elettorale 29 parlamentari.
Nelle ultime elezioni in Sicilia sono stati eletti in 77 tra deputati e senatori, ma dalle prossime (previste per il 2o23) cambierà tutto e l’esito del voto influenzerà le scelte interne dei partiti e le alleanze per le candidature.
Il numero dei siciliani da spedire a Roma si ridurrà fino a 48, al Senato si passerà dagli attuali 25 a 16, mentre alla Camera gli eletti nel collegio occidentale dell’Isola scendono da 25 a 15, quelli eletti nel collegio orientale da 27 a 17. L’altra conseguenze è che serviranno più voti per far scattare un seggio.
In Sicilia i Sì sono stati espressi dal 75,7% dei votanti mentre i no dal 24,2%. Nella provincia di Caltanissetta la percentuale dei Sì sale al 79,5 % e in provincia di Agrigento all’80,6%. Gli elettori chiamati alle urne erano 3.957.819. Ha votato il 35,39%, la percentuale più bassa tra le regioni.
Una vittoria che si sono intestati i Cinque Stelle, che brindano anche in Sicilia. “La schiacciante vittoria del Sì, è la chiarissima conferma che il M5s ha saputo interpretare la volontà popolare e dargli quella voce che la politica, attenta spesso solo al proprio tornaconto, per troppo tempo ha cercato di soffocare”, ha detto Giorgio Pasqua, capogruppo M5s all’Ars.
Fonte: Gds.it