L’urlo liberatorio arriva poco dopo l’1.15 di mercoledì 25 aprile. Accovacciate a duecento metri dalla strada, in un boschetto, appisolate e vicine al pitbull Margot, che le ha vegliate per chissà quanto. Elisabetta e Adele, le due gemelline di 4 anni di Stella di Tarcento sono state ritrovate così, da un uomo che volontariamente si era unito ai soccorritori, a sei ore dal loro allontanamento da casa. “Le ho trovate, sono qui!”, ha urlato il volontario.
Prese in carico dai vigili del fuoco di Gemona prima e dai volontari della Cri poi, le piccole sono state rifocillate e portate a casa tre quarti d’ora dopo.
E’ stata una serata di paura, apprensione e infine di gioia immensa, quella vissuta nella frazione al confine tra Tarcento e Montenars. Il ritorno a casa delle due gemelline è stato salutato da un applauso, una liberazione per la macchina dei soccorsi che a tempo di record si era messa in moto: carabinieri, polizia, Guardia di Finanza, vigili del fuoco, Soccorso alpino, Protezione civile, Croce rossa, guardie giurate. E centinaia – almeno trecento – persone comuni, che grazie al tam-tam si sono subito concentrate a Stella, “armate” di pile di ogni genere e buona volontà.
Le piccole erano scomparse quando mancava un quarto d’ora alle 19. La mamma stava preparando la cena, loro avevano ottenuto l’autorizzazione a uscire nel cortile antistante la casa, circondato da un recinto e chiuso da un’alta cancellata, assicurata da una catena. Forse per gioco le gemelle – che erano in compagnia dei due cani di famiglia, un pinscher e un pitbull – hanno rimosso con un bastone la sicura del portone, riuscendo ad aprirlo. A quel punto si sono incamminate, “scortate” dai due cani.
L’allarme è scattato subito: la mamma, accortasi dopo neppure cinque minuti dell’assenza delle figliolette, si è incamminata lungo i sentieri che circondano la casa, avvisando la madre e la suocera. Poco dopo sul posto è arrivato il papà, reduce dal turno di lavoro. A quel punto, avvertita la Protezione civile, sono scattate le ricerche, condotte anche con l’ausilio di un aereo con visore notturno decollato da Casarsa.
All’1.15, mentre decine di persone continuavano ad arrivare da tutto il Friuli per dare una mano, Betty e Adele sono state ritrovate. Con qualche graffio, un po’ assonnate, ma in piena salute, tanto che i sanitari intervenuti sul posto hanno deciso di non trasferirle neppure per accertamenti all’ospedale. Sul posto è intervenuto anche il magistrato di turno, il pm Andrea Gondolo, che ha brevemente sentito i genitori e valuterà nelle prossime ore l’eventuale apertura di un’inchiesta.
(Fonte: Messaggeroveneto.it – Christian Seu)