“Fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 abbiamo affrontato anche i problemi sociali attuando i primissimi provvedimenti con fondi comunali destinati ai buoni alimentari: aiuti che sono proseguiti poi grazie alla massima accelerazione delle procedure di spesa delle risorse inviate dal governo nazionale. Quell’insieme di interventi ha consentito di dare una prima risposta anche a quei lavoratori che a causa degli inaccettabili ritardi della Regione Siciliana non sono riusciti a usufruire della Cassa integrazione in deroga. Per questo motivo, dopo avere ricevuto la lettera che mi è stata indirizzata dagli operatori economici, sono profondamente convinto della piena sintonia tra l’Amministrazione che guido e lo spirito che anima le loro legittime richieste. Siamo dalla stessa parte e intendiamo ripartire tutti insieme”. Lo afferma il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, che nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera da parte di numerosi imprenditori, commercianti e artigiani che chiedono “interventi concreti e immediati” a sostegno delle attività colpite dall’emergenza economica causata dal Covid-19.
Passando in rassegna gli altri interventi messi in campo dall’Amministrazione, Venuti ha ricordato: “Abbiamo sospeso i tributi locali e gli accertamenti. Nessuna bolletta è stata emessa”. Il sindaco di Salemi si sofferma poi sugli sgravi fiscali richiesti dai commercianti: “L’Imu è una imposta che vede una grossa fetta appannaggio dello Stato e il Comune può intervenire solo su una percentuale minima riservata. Per quanto riguarda la tassa per l’occupazione del suolo pubblico la Finanziaria regionale – continua il sindaco di Salemi – ha già previsto la sospensione per il 2020 e un aumento degli spazi aperti riservati alle attività, si tratterà di dare seguito a queste disposizioni”.
Venuti ripercorre poi i primi giorni dell’emergenza: “Dopo poche ore dalla dichiarazione di ‘zona rossa’ per decisione del presidente della Regione ci siamo mossi subito con una delibera di giunta che ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità con contestuali interventi in favore di imprese e famiglie. Non abbiamo perso un attimo e ci siamo messi al lavoro per convincere Stato e Regione Siciliana della necessità di un sostegno economico per Salemi e le sue attività economiche”. Misure che sono state decise, anche se le risorse non sono ancora nella disponibilità del Comune: “È di poche ore fa la notizia che anche la nostra città potrà accedere al Fondo istituito dallo Stato per i comuni ex zone rosse – ricorda Venuti -, un risultato ottenuto grazie anche alle nostre vibranti proteste dopo l’iniziale esclusione dal dl Rilancio. Come Amministrazione abbiamo inoltre seguito passo dopo passo, lontano dai riflettori, anche l’iter di approvazione della Finanziaria regionale che ha stanziato due milioni di euro complessivi per Salemi, Villafrati, Agira e Troina”.
Il sindaco, però, mette in guardia: “Questo denaro non è ancora nelle casse del Comune. La palla passa alla burocrazia, Stato e Regione devono essere in grado di concretizzare subito questi interventi perché non c’è tempo da perdere. Bisogna fare in modo che queste risorse arrivino subito nelle casse dei Comuni – continua -, che in questo modo potranno decidere gli interventi in favore di famiglie e imprese in questa delicata fase di rilancio”.
Venuti, che invita inoltre la città a orientarsi nei propri acquisti soprattutto verso i prodotti locali, giunge a una conclusione: “Partendo da un quadro che è ancora in evoluzione stiamo lavoriamo sugli strumenti finanziari del Comune che sono alla base di ogni ragionamento sui tributi locali. Un lavoro serio, però, non prevede facili annunci ma uno studio preciso sulle risorse. La chiave di tutto è il fattore tempo – ribadisce Venuti -. Roma e Palermo devono correre sia sui fondi ordinari che su quelli straordinari per consentire ai Comuni di esaminare per tempo la situazione e arrivare al vaglio dei possibili interventi”. Su questo fronte il sindaco di Salemi condivide “pienamente” le preoccupazioni dell’Anci: “Stato e Regione devono avviare al massimo i loro meccanismi perché qui è a rischio la tenuta dei Comuni e il tessuto economico-sociale dell’Italia”.
L’esperto per la Comunicazione