«Ho deciso a breve di sospendere il rilascio delle autorizzazioni per il fotovoltaico». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani durante il convegno Sviluppo economico e Made in Sicily: quale è la Sicilia del futuro, alle Terrazze del Charleston di Mondello.
Il presidente chiede energia per l’Isola
«Passerà qualche settimana, parlerò con il governo nazionale, perché occorre contemperare l’utile di impresa l’utile d’impresa con l’utile sociale e col danno ambientale che noi paghiamo. Poi questa attività porta lavoro? L’energia rimane in Sicilia? No», ha aggiunto Schifani. «C’è un decreto legislativo – ha spiegato – che prevede che sul fotovoltaico non possano essere imposte delle royalty. Però già questi impianti danno il 3% di energia ai comuni come risarcimento del danno ambientale». Poi la richiesta: «Mi chiedo perché non debba essere riconosciuta una quota anche alla Regione Siciliana. Dobbiamo trovare una soluzione che consenta al governo regionale di chiedere a chi intende insediare gli impianti fotovoltaici energia, non soldi, per avere una bolletta più attenuata grazie a ciò che si produce nella regione». La Sicilia, ha proseguito, «paga un danno ambientale dovuto agli impianti. Dobbiamo ammettere che quelli dei pannelli non sono scenari belli. I nostri terreni agricoli vengono devastati dai pannelli e, quindi, noi paghiamo un prezzo. Ma questo tipo di attività produce lavoro? No, perché una volta collocato, l’impianto viene gestito telematicamente. Produce energia? No, va allo Stato».
Palermo-Catania, 250 milioni da investire
Parlando di infrastrutture, il presidente è tornato a porre l’accento sulla Palermo-Catania. «Eredito una Sicilia che negli ultimi decenni è stata abbandonata a se stessa – ha detto – come un paese sub sahariano. Non intendo cercare alibi per quello che riusciremo a fare e non fare. Sullo scandalo Palermo-Catania, all’inizio del mio mandato abbiamo respinto un incontro con Anas, che voleva prospettarmi tutto quello che era il progetto per la Sicilia. Ho ingaggiato un confronto e alla fine l’abbiamo spuntata. L’Anas mi ha scritto e verrà stipulato a giugno un accordo di programma: verranno investiti 250 milioni per arrivare a un miliardo e il cronoprogramma è molto ristretto». Sulla richiesta di commissariamento. «Ho chiesto al ministro Matteo Salvini – ha spiegato Schifani – di commissariare l’Anas, non per condannarla, ma per fare un controllo più efficace su questa arteria. Poi nominerò due vicecommissari, un dirigente Anas e uno della Regione, per controllare i tempi del cronoprogramma Anas».
Lotta alla mala burocrazia
Schifani ha anche parlato della macchina burocratica della Regione. «Non basta dare indicazioni alla burocrazia – ha etto – ma seguire se quelle indicazioni vengono eseguite. C’è un problema mentale della burocrazia: è sufficiente avere le carte a posto senza fare nulla dal punto di vista operativo per occupare la poltrona. Lavorerò quotidianamente per rompere questa mentalità. Anche attraverso la denuncia pubblica. Farò il persecutore della mala burocrazia e lo farò pubblicamente».
Il caro voli
«Ita e Ryanair – ha detto poi Schifani, parlando del caro voli – hanno chiesto di incontrarmi. Io vi incontro, ho risposto, se voi mi anticipate che con l’incontro mi proponete un piano voli con tariffe accettabili. Non se la sono sentita. A Ryanair cosa dico, che da vettore low cost è diventato vettore strozzino? Domani rafforzerò l’esposto all’Antitrust, allegando la documentazione che prova come ancora adesso c’è un cartello e scriverò ai ministri Giorgetti e Salvini, chiedendo al governo di intervenire. È inaccettabile che una compagnia di Stato come Ita rifinanziata dal governo nazionale con 700 milioni, una parte dei quali siciliani, possa realizzare questi prezzi offensivi del buon senso, dei nostri figli che vorrebbero tornare a casa, dei turisti. Un’attività di vigilanza occorre da parte del governo nazionale su questo scandalo».
Fonte: Gds.it