Circa 70.000 mezzi pesanti (fra bilici e autotreni) oggi rimarranno fermi per la protesta delle imprese di autotrasporto, che non intendono “caricarsi di ulteriori oneri finanziari per l’impossibilità a far fronte da sole agli aumenti record nel costo del carburante“, annuncia in una nota Trasportounito.
Solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno non sarà di quattro volte maggiore, spiega ancora l’associazione.
“Ciò accade indipendentemente da qualsiasi sostegno e coordinamento – ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – fornito dalla nostra Associazione a livello nazionale”.
Sciopero dei trasporti, lo stop della commissione di garanzia
La Commissione di garanzia per gli scioperi due giorni fa aveva bloccato lo sciopero dell’autotrasporto proclamato per oggi, per il mancato rispetto dell’anticipo di 25 giorni della proclamazione e per la mancanza d’indicazione di una durata. Ma Trasportounito obietta che quella di oggi è una protesta spontanea.
“Parliamo di imprenditori che per far quadrare i bilanci hanno calcolato che è più conveniente non effettuare trasporti, piuttosto che riempire i serbatoi degli autocarri senza nemmeno avere la copertura della spesa del carburante, il cui costo è schizzato a livelli insostenibili. Si tratta di una scelta individuale – ribadisce la portavoce di Ruote Libere, Cinzia Franchini.Franchini – che non ha nulla a che vedere con proteste irresponsabili che abbiamo sempre condannato, ma che nasce solo dalla volontà di arginare le perdite e che anche diversi imprenditori aderenti a Ruote Libere adotteranno. Come associazione rispettiamo questa scelta e siamo vicini a tutti quegli autotrasportatori che si trovano davanti a un bivio drammatico per la loro vita lavorativa”.
Fonte: Repubblica.it