Dallo yogurt della prima colazione allo snack di metà mattina, dall’insalata del pranzo alla zuppa serale, con i semi di lino, aggiungi sapore e salute ai piatti
Portarli in tavola tutti i giorni, dalla colazione alla cena, aggiungendoli a muesli, insalate e verdure oppure consumandoli come snack, significa fare il pieno di antiossidanti, fibre, proteine, vitamine, sali minerali, acidi grassi insaturi. In natura ne esistono di tanti tipi, ognuno ha caratteristiche diverse e risponde a differenti esigenze di salute. La maggior parte è un toccasana per il cuore e il sistema cardiovascolare. Alcuni sono efficaci antinfiammatori, altri depurano, disintossicano, altri ancora aiutano nella digestione e sono ottimi ricostituenti.
Semi di lino: l’amico del cuore
Ai primi posti della «classifica» dei semi della salute ci sono quelli di lino. Sono tra gli alimenti in assoluto più ricchi di omega 3, acidi grassi essenziali preziosi per l’organismo. «Gli omega 3 hanno una riconosciuta azione antinfiammatoria, agiscono sul sistema nervoso, ostacolando la degenerazione cerebrale e sono molto importanti per la salute dell’apparato cardiocircolatorio in quanto aiutano ad abbassare la pressionearteriosa e il livello di trigliceridi nel sangue».I semi di lino sono poi un’ottima fonte di proteine vegetali, fibre e di sostanze ad azione emolliente, dette mucillagini e pectine, che conferiscono un’azione lassativa.
Semi di lino in cucina
L’ideale è tritare i semi di lino e mangiarli a mano a mano durante la giornata, già a partire dalla colazione. Ad esempio aggiungendoli allo yogurt, insieme a frutta fresca, secca o fiocchi d’avena, a pranzo arricchendo l’insalata e a cena abbinandoli alle verdure. «L’importante è accompagnarli sempre con un bel bicchiere d’acqua in modo che le fibre contenute si idratino per migliorare il loro effetto lassativo ed emolliente.Si possono macinare anche ogni tre-quattro giorni e conservarli in un barattolo ermetico scuro in frigorifero. Uniche avvertenze: non cuocerli, altrimenti si perderebbero le caratteristiche nutritive. E non consumarli interi, specialmente in caso di diverticolosi.
Articolo a cura della Dott.ssa Iride Curti Giardina