“Inammissibile”. Così l’Unione degli Studenti della Sicilia bolla il nuovo calendario per l’anno scolastico 2018-2019predisposto dall’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla che prevede solo 11 giorni per viaggi e attività all’estero. “Dal prossimo anno gli studenti dovranno frequentare per ben 4 giorni in più, con l’anticipazione dell’inizio delle lezioni al 12 settembre, la riduzione di un giorno delle vacanze di Natale e lo regolare svolgimento delle lezioni nella data del 15 maggio, festa dell’autonomia regionale siciliana – si legge in una nota – Come se non bastasse, le attività curricolari si svolgeranno per 200 giorni e solamente 11 giorni saranno dedicati alle attività esterne, viaggi d’istruzione e uscite scolastiche inclusi”.
Oggi, dicono gli studenti, “frequentiamo scuole in cui la didattica è sempre più stressante e competitiva, fonte di nervosismo e sempre più dispensatrice di nozionismo, sempre meno realmente formativa nella costruzione di un pensiero critico. Riteniamo che la designazione di così pochi giorni (solo 11), da dedicare ad attività alternative alle lezioni curricolari, costituisca una reale delegittimazione del ruolo dei canali extrascolastici importanti nella formazione personale e collettiva degli studenti, nonché contribuisca all’inasprimento e all’avanzamento del processo di riduzione della conoscenza a mera sequenza di nozioni e contenuti da apprendere acriticamente. Questa didattica non è a misura di studente!”. Ieri a protestare erano stati anche prof e presidi degli istituti siciliani.
L’assessore Lagalla si difende: “Premesso che l’allargamento delle conoscenze attraverso le azioni formative extra scolastiche costituisce un fondamentale ed integrante elemento delle attività didattiche – e su questo è facile registrare e raccogliere unanime consenso – resta il problema di garantire la coerenza di queste con il complessivo progetto educativo degli studenti e di bilanciare, anche in termini temporali, il loro impatto sull’apprendimento dei programmi ordinamentali e sullo spazio che ad ogni allievo deve essere garantito per comprendere e maturare metodo e contenuti degli insegnamenti disciplinari, avendo particolare riguardo ai soggetti più svantaggiati”.
Lagalla risponde così alle critiche avanzate da alcuni esponenti del mondo della scuola ancor prima della emanazione del relativo decreto, di prossima pubblicazione. “Forse e al di là di opportunistiche prese di posizione di certe parti politiche – aggiunge – sarebbe il caso di riflettere più approfonditamente e criticamente sulle complesse ragioni per le quali la Sicilia presenta un documentato ritardo di apprendimento scolastico, come rilevato dai test nazionali di valutazione delle competenze. Ritengo che, anche in questa circostanza come in tante altre, criticare ancor prima che il decreto sia stato reso noto costituisce un atto almeno incauto: non manca infatti nel provvedimento il riconoscimento della prevista e opportuna flessibilità di modulazione del calendario nell’ambito dell’autonomia scolastica, né, presso l’assessorato, fa difetto la disponibilià’ a proseguire nel confronto già avviato con il mondo della scuola, a condizione che il dialogo sia pacato, documentato e rispettoso di tutte le posizioni, senza riserve pregiudiziali”.
(Fonte: Repubblica.it)